Fed La Sala,VATICANO: CEDIMENTO STRUTTURALE DEL CATTOLICESIMO-ROMANO.

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<http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5395>
VATICANO: CEDIMENTO STRUTTURALE DEL CATTOLICESIMO-ROMANO. Benedetto XVI, il papa teologo, ha gettato via la “pietra” (“charitas”) su cui posava l’intera Costruzione.
OBBEDIENZA CIECA: TUTTI, PRETI, VESCOVI, E CARDINALI FEDELI ALLA PAROLA DI PAPA RATZINGER (“DEUS CARITAS EST”, 2006). Materiali per riflettere – a c. di Federico La Sala
EUROPA ED EVANGELO. LA ’CROCE’ (lettera alfabeto greco = X) DI CRISTO NON HA NIENTE A CHE FARE CON IL CROCIFISSO DELLA TRADIZIONE COSTANTINIANA E CATTOLICO-ROMANA
sabato 14 aprile 2012.
 
Per leggere i testi, cliccare sui titoli evidenziati in rosso:

  “DEUS CARITAS EST”: LA VERITA’ RECINTATA!!!

  LA CHIESA DEL SILENZIO E DEL “LATINORUM”. Il teologo Ratzinger scrive da papa l’enciclica “Deus caritas est” (2006) e, ancora oggi, nessuno ne sollecita la correzione del titolo. Che lapsus!!! O, meglio, che progetto!!!

L’”UOMO SUPREMO” DELLA CHIESA CATTOLICA: “Dominus Iesus”: RATZINGER, LO “STERMINATORE DI ECUMENISMO”. Un ’vecchio’ commento del teologo francescano Leonard Boff.

  PER RATZINGER, PER IL PAPA E I CARDINALI, UNA LEZIONE DI GIANNI RODARI. L’Acca in fuga

ABUSO DEL NOME DI “CRISTIANI”. I vescovi cattolici tedeschi citati in giudizio. Non dovranno più definirsi cristiani.

  EUROPA ED EVANGELO. LA ’CROCE’ (lettera alfabeto greco = X) DI CRISTO NON HA NIENTE A CHE FARE CON IL CROCIFISSO DELLA TRADIZIONE COSTANTINIANA E CATTOLICO-ROMANA.

  AI CERCATORI DEL MESSAGGIO EVANGELICO. Una nota sulla “lettera” perduta.

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> OBBEDIENZA CIECA —– “Se la giustizia non viene ristabilita, allora il nostro popolo morirà per putrefazione interna”. IN MEMORIA DEL CARDINALE CLEMENS AUGUST VON GALEN.
13 aprile 2012, di Federico La Sala
IN MEMORIA DEL CARDINALE
CLEMENS AUGUST VON GALEN (1878-1946):
«Sotto il nazismo dissi pubblicamente, e lo dissi anche riguardo a Hitler nel ’39, quando nessuna potenza intervenne allora per ostacolare le sue mire espansionistiche: la giustizia è il fondamento dello stato. Se la giustizia non viene ristabilita, allora il nostro popolo morirà per putrefazione interna. Oggi devo dire: se tra i popoli non viene rispettato il diritto, allora non verrà mai la pace e la concordia »(Clemens August von Galen)
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> OBBEDIENZA CIECA —– LA CHIESA (E NON SOLO L’ITALIA) A UN BIVIO.
13 aprile 2012, di Federico La Sala
VERITA’, VANITA’, E “CHARITAS”:
LA CHIESA (E NON SOLO L’ITALIA) E’ A UN BIVIO.
Una nota del teologo e cardinale Bruno Forte, amico del Papa e della Confindustria (più che della Verità)
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> OBBEDIENZA CIECA —- NUOVO REALISMO: LA LEZIONE DI DANTE, OGGI. CONOSCERE SE STESSI E CHIARIRSI LE IDEE, PER CARITA’!
13 aprile 2012, di Federico La Sala
AL DI LA’ DI HEGEL, HEIDEGGER, E RATZINGER. IL PROBLEMA DELL’UNO E LA VIA DEI “TRE SOLI”. A scuola di Dante, Bruno, Galilei, e Kant

  NUOVO REALISMO: LA LEZIONE DI DANTE, OGGI. CONOSCERE SE STESSI E CHIARIRSI LE IDEE, PER CARITA’!
“NEW REALISM”?!

  ASSASSINATO KANT, LA FILOSOFIA SULL’ORLO DEL SUICIDIO.

  Una riflessione di Sandro Modeo, con alcune note
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> LA GRAZIA DEL DIO DI GESU’ E’ “BENE COMUNE” DELL’INTERA UMANITA’, MA IL VATICANO LA GESTISCE COME SE FOSSE UNA SUA PROPRIETA’: GLI AMMINISTRATORI DEL “TESORO OFFERTO DA DIO” SI DIFENDONO.
13 aprile 2012, di Federico La Sala
LA GRAZIA DEL DIO DI GESU’ E’ “BENE COMUNE” DELL’INTERA UMANITA’, MA IL VATICANO LA GESTISCE COME SE FOSSE UNA SUA PROPRIETA’. Bruno Forte fa una ’predica’ ai politici, ma non ancora a se stesso e ai suoi colleghi della gerarchia. Una sua nota, con appunti
FERRARA
Comunione negata? Non è vero, accolto quel bimbo disabile *
Una carezza del sacerdote nel giorno della Prima Comunione doveva essere il gesto dell’accoglienza e dell’attenzione speciale di un’intera comunità a un bambino di dieci anni con gravi disabilità psichiche. Invece su molti canali mediatici è diventato l’emblema dell’esclusione della «vita debole» dal banchetto eucaristico. Una barriera che sarebbe stata alzata dal parroco di Porto Garibaldi, nell’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, durante la Messa del Giovedì Santo quando venti ragazzi si sono accostati per la prima volta al sacramento. «Siamo amareggiati, non ce lo aspettavamo», racconta la mamma alle agenzie di stampa.
La Curia, invece, non parla di sorprese: il percorso era stato concordato con la famiglia che aveva avuto anche un lungo incontro con un sacerdote nel palazzo vescovile. E l’arcidiocesi tiene a sottolineare che non c’è stato alcun rifiuto dell’Eucaristia, che nessuna discriminazione è stata compiuta dal parroco e che il cammino di preparazione continuerà in modo che il ragazzo possa accedere al Sacramento nei tempi opportuni.
E i tempi contano per capire ciò che è accaduto. Spiega la Curia che a fine febbraio i genitori del disabile – una coppia di conviventi – si presentano dal parroco di Porto Garibaldi (che non è quello del paese dove vivono) per chiedere che il figlio possa ricevere la Comunione. Come faranno i compagni di classe, riferiscono. Il sacerdote prende a cuore fin da subito la situazione. Coinvolge i catechisti, sente le insegnanti di sostegno del bambino, acquista dvd e sussidi per una preparazione a misura di portatore di handicap.La Curia segue con attenzione il caso, mentre si constata che il ragazzo interagisce quando viene sollecitato dalle carezze. La «teologia dell’affetto» viene adottata dalla parrocchia che mette a punto una proposta con un approccio molto graduale e senza scadenze prefissate. Ai genitori viene chiesto di portare il figlio negli ambienti parrocchiali: cosa che avviene, seppur con l’intermezzo di un ricovero ospedaliero. L’intento è farlo sentire parte della comunità.
All’inizio di aprile avviene l’incontro in Curia. Durante il colloquio il sacerdote offre al ragazzo un’ostia non consacrata che lui respinge bruscamente. Ecco allora il suggerimento ai genitori: alla Messa della Prima Comunione il bambino sarà nelle panche insieme con i coetanei; però non riceverà il Santissimo Sacramento ma una carezza del parroco e la benedizione. Secondo l’arcidiocesi, è la via per mostrare che la disabilità interpella la Chiesa, che ciascun portatore di handicap è «persona prediletta» e partecipa come tutti i credenti alla celebrazione, che la parrocchia lo sostiene nella promozione integrale. In attesa che il percorso possa proseguire e compiersi.
Il Giovedì Santo il bambino è in mezzo ai compagni. Vicino ha la madre. E la carezza con la benedizione c’è. A distanza di qualche giorno, quanto accaduto in quella chiesa sui lidi ferraresi si trasforma in un caso mediatico con tanto di presunto esposto alla Corte europea dei diritti dell’uomo «per violazione della libertà religiosa» (poi rivelatosi una patacca) mentre la madre nega di aver dato mandato a un legale. L’arcidiocesi intanto continua a tendere la mano: nel rispetto della natura del Sacramento, il bambino sarà accompagnato per condividere il «tesoro offerto da Dio» sulla mensa eucaristica.
Giacomo Gambassi
* Avvenire, 12 aprile 2012
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> LA GRAZIA DEL DIO DI GESU’ E’ “BENE COMUNE” DELL’INTERA UMANITA’, MA —- SIAMO TUTTI RITARDATI (di Mirella Camera)
14 aprile 2012, di Federico La Sala
Siamo tutti ritardati
di Mirella Camera
in “a latere…” (http://alatere.myblog.it) del 13 aprile 2012
Dopo aver letto la smentita di Avvenire alla penosa vicenda, riportata da molti media, della comunione rifiutata a un bambino disabile a Ferrara, ci si accorge di quanto sia difficile, oggi, farsi un’opinione. Visto che anche l’informazione diviene un oggetto di fede. Quali che siano i fatti, però, rimangono le parole attribuite al parroco, don Piergiorgio Zaghi; il quale pare abbia detto (il condizionale è d’obbligo) che il bambino, portatore anche di ritardo mentale, “non è in grado di capire”.
Ma, mi chiedo io, di fronte all’Eucarestia, chi lo è?
La Chiesa, consapevole che anche la ragione vuole la sua parte, ha escogitato una “dimostrazione” logica che pretende esaurisca ogni domanda: la particola, tramite la cosiddetta “transustanziazione” che avviene al momento della consacrazione, perde la sua specifica “forma”, che viene sostituita dal corpo di Cristo, mentre la materia rimane intatta. Solo che per “capire” questo in modo razionale, secondo la dottrina ufficiale, bisognerebbe anche aver studiato Aristotele e san Tommaso. E, secondo me, non basta comunque. Anzi, detta così sembrerebbe quasi una magia.
Forse è meglio ricorrere a qualche altra via. E se i sinottici non ci aiutano molto, ci può invece illuminare Giovanni, che a sua volta compie una sua “transustanziazione evangelica”, ponendo nell’ultima cena, al posto della distribuzione del pane, la lavanda dei piedi.
A Pietro che gli diceva: “Tu non mi laverai i piedi!” Gesù ha risposto: “Quello che io faccio, tu ora non lo comprendi. Lo capirai dopo”. Non capire è normale, credo. Dopo tutto è un mistero. E’ far finta di avere capito che è molto pericoloso.

Fed La Sala,VATICANO: CEDIMENTO STRUTTURALE DEL CATTOLICESIMO-ROMANO.ultima modifica: 2012-04-14T12:54:39+02:00da mangano1
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