Antonella Marrone, Intervista a Goffredo Fofi

14555e07bf455c2096f5bc929cca02fd.jpgGiovani di inizio secolo imparate ad essere rompicoglioni!da LIBERAZIONE, 14 marzo Definire Goffredo Fofi intellettuale “scomodo”, incontentabile, critico oltre ogni immaginazione, non darà mai conto del suo profondo e contaminato realismo. Nel 1993 scrisse un libro, edito da e/o, dal titolo benché giovani – crescere alla fine del secolo , raccolta di articoli e saggi sulla cultura giovanile dell’epoca e sulla possibilità di vivere felici nel prossimo futuro.E’ uscito, poco prima di Natale, il libro di Umberto Galimberti L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani (Feltrinelli), analisi impietosa di una condizione esistenziale piuttosto diffusa in questo inizio secolo. Ancora: su Liberazione , poco tempo fa, abbiamo ospitato interventi di segno molto diverso sempre su questo tema. La questione resta: un po’ di disimpegno, un po’ di depressione, un po’ di narcisismo. I giovani che si “buttano” in politica sono pochi…E non sono la parte miglioreScusi?Quelli che fanno politica sono catturati da due cose: la prima la possibilità di far carriera. In Italia si fa molto più facilmente carriera facendo politica che qualsiasi altro mestiere. La seconda di entrare in un meccanismo di potereEsclude qualunque tipo di passione, di condivisione di ideali politici?No, per carità. Ma quelli che ce l’hanno, questi ideali, appena entrano in quel meccanismo vengono talmente appiattiti che diventano dei politicanti e dei cialtroni…O magari abbandonano, proprio per non diventare cosìCerto, ma non sono molti, perché una volta che sei dentro hai i soldi, ti intervistano, vai in televisione, vai a cena con Veltroni, vai nel salotto buono con la Guzzanti o con Moretti e ti senti importante, classe dirigente. E sei fottuto.Dal 1993 sono passati quindici anniDal 1993 ad oggi l’Italia è molto peggiorata. Dopo gli anni ’80 secondo me i peggiori della nostra vita, tra terrorismo e Craxi, il risultato è che se n’è usciti con un Italia moralmente disgustata e moralmente corrottaChe fine hanno fatto i giovani di allora?Sono i 40 – 50 enni di oggi, che non sono delle gran persone…Come i 50enni!? Erano già grandi 15 anni fa!Ma no, i 50 enni di oggi sono la generazione più antipatica che io conosca… i magnifici 50 enni, figuriamoci, Moretti! Che era uno speldido 40enne oggi 50enne ma che per me, di magnifico, non ha niente. Quello che è cambiato è una continua degenerazione della nostra società e credo una continua perdita morale degli adulti. Questo paese produce giovani, anche simpatici ed intelligenti, per ragioni se non altro biologiche perché, matematicamente, ogni generazione tira fuori qualcosa di fresco di nuovo. Dopodiché si trovano davanti un paese in cui chi fa veramente schifo sono gli adulti. Anche quelli di “sinistra”?Sono i più conformisti, i più rinunciatari ed infilati nelle logiche di potere, con maggiore capacità di falsa coscienza. La destra fa la sua parte, fa schifo e fa la sua parte, il problema è che la sinistra non fa la sua parte, fa la destra e la fa male. Quindi il tema dei giovani…il problema è grave, gravissimo perché non possono non essere corrotti da questi ambienti, da questi modelliSi riferisce agli ultimi 20 anni?No, da sempre. Anche quelli del ’68 sono stati corrotti – io ci stavo in mezzo e lo so – corrotti dal conformismo di allora, maoista, violento, da un conformismo leninista che ha ucciso la possibilità di rinnovamento che quella generazione avrebbe potuto portare nella società italiana. Invece dopo un inizio sfolgorante e bello, si sono fossilizzati nella parodia della vecchia sinistra. Tutti leninisti, compresa Lotta Continua che che se ne dica. Oggi la gioventù non ha istanze di rivolta perché è talmente frastornata dal mondo della pubblicità che è la base del sistema… E per pubblicità intendo la lettura delle omelie domenicali di Scalfari e anche di Bertinotti (di cui ero molto amico, lo voglio dire), le prediche di Capanna e di Ratzinger. Sono stufo io, perchè non dovrebbe essere, per lo meno diffidente, un giovane? Sente un mare di parole vuote, di cui non avverte il senso. Allora che fa la gioventù davanti a questa situazione? Si trincera su se stessa, si chiude, quando può, nella logica del consumo o nella depressione. Quella che è più aggressiva rispetto a questa situazione non è moralmente la migliore, ma è invece la più addestrata alla lotta per la vita in senso etologico, animale. Cioè impara dalla animalità etologica degli adulti e dei loro modelli. Una società più darwiniana che marxista. Certamente marxiana.Beh il quadro è disperante, tratteggiato così. E’ possibile, invece che esistano – come esistono – gruppi che hanno qualche altro interesse che vada oltre il “non luogo” o l’uso di stupefacenti.In questa situazione è molto facile rimproverare ai giovani cose che sono esattamente colpe nostre. Loro sono così perché noi li vogliamo così, li abbiamo resi così, su questo non ci piove. Io giro molto l’Italia, faccio dibattiti incontri… sempre con moltissima diffidenza e anche una certa ansia iniziali, poi quando sono lì mi butto. E verifico regolarmente una distizione molto netta. C’è una maggioranza cui non fotte niente di niente, ti prende per una variante dei soliti ciarlatani televisivi o giornalistici e se ne fotte perché ha altro a cui pensare: ai suoi divertimenti, alle strade per la propria affermazione. Sono quelli o tremendamente cinici o gli ignavi classici, storici, come ne ha prodotti sempre la società italiana, le maggioranze silenziose, le zone grigie. Eppoi c’è una minoranza, anche infima, di giovani che ogni volta mi fa piangere il cuore perché so già che fra dieci anni quelli saranno fottuti.Fottuti in che senso?Diventeranno coglioni come lo siete voi 40 enni, magnifici e 50 enni, dei furbastri o degli sconfitti. Se questi, tra i 20 e i 30 anni, non trovano qualche aggancio serio cui aggrapparsi, che succederà di loro? Diventeranno dei conformisti e dei cinici. Oppure dei grandi depressi, che si lamentano che il mondo non ha mantenuto le promesse. Tieni anche conto che è il sistema pedagogico generale in questa società che funziona così: dalla nascita alla laurea si fa credere ai bambini, adolescenti e giovani di essere i padroni del mondo, che tutto sia loro possibile. Dopo la laurea questi si ritrovano in un mondo di merda in cui tutto si rivela per come è, e cioè non il mondo di bengodi ma un mondo micidiale, crudele, dove si vince a gomitate. E non tutti ce la fanno. Oscillano tra l’accettazione depressiva e accettazione aggressiva.Nei suoi discorsi non compare mai la parola impegno: sociale politico, intellettualeImpegno è parola losca: non sì è mai discusso del pegno. Ti impegni su che cosa, su che cosa punti le tue forze? Il pegno è sempre rimandato a tre secoli dopo: il socialismo, il comunismo, la democrazia , la libertà. Tutte cose astratte. Io sono di quelli che pensano che il socialismo va realizzato subito, giorno per giorno creando, come dicono certi vecchi anarchici saggi delle zone liberate, luoghi dove i rapporti tra le persone sono più puliti, più onesti, più solidali, più equi ed affettivamente più gratificanti, perché fai delle cose che ti sembrano utili, le fai insieme ad altri. Questo è un quadro che in Italia è diventato, molto presto mistificato dal buonismo. Abbiamo parlato di Moretti parliamo un po’ anche dell’altra faccia: Moretti ha la faccia aggressiva, Veltroni quella buona. Il risultato è che sembrano due figurine assolutamente perfette, da film di Verdone, nel caso volesse occuparsi di altri mostri oltre a quelli che fa, che sono sempre gli stessi anche se molto indovinati, come l’episodio del professore universitario nell’ultimo film.Il senso di appartenenza, oggi, non passa certamente più per luoghi sociali, collettivi come potevano essere le sezioni, le case del popolo. Ma “appartenere a…” non è più, forse, un desiderio dei giovani.Che cosa succede? Se negli anni 80 cercavi qualcosa che fosse rimasto in piedi del ’68 la trovavi tra i cattolici e in certi ambienti: volontariato, associazioni del commercio equo e solidale, cose che non erano della sinistra, della sinistra nostra, tradizionale. Ma dove nessuno ti chiedeva una tessera, l’ateo e il cristiano lavoravano insieme in accordo sulle cose da fare che erano concrete, precise. Aprire gli spazi, creare tensioni positive nella società, convincere gli altri, allargare il giro. Ecco tutto questo io l’ho visto morire letteralmente col primo governo di sinistra: D’Alema ha massacrato tutto. Questi gruppi che erano all’interno della società in modo non ideologico, in modo fattivo, attrattore di nuovi spazi e di nuove lotte, si sono venduti per un piatto di lenticchie, si sono inseriti, sono diventati un pezzo di meccanismo….C’è stato il 2001 però, dove il movimento si è fatto sentireSì,è vero, ma il danno era fatto, da sinistra. Come per la scuola. Chi l’ha distrutta? I ministri Berlinguer e Demauro, dopodiché gli altri hanno fatto il resto. L’ideologia che c’è dietro è sempre di tipo capitalista, non certo socialista. Poi c’è stata questa deriva che conosciamo, per cui i punti cardine non ci sono più. Che riferimentri hai? I cattolici non ci sono più, la chiesa cattolica pensa di essere forte ma non è mai stata debole come oggi; la scelta politica è tra una destra e un centro destra, perché questo è quello che ci propone Veltroni… che cazzo vuoi che facciano i giovani che cosa pretendi che facciano con questa televisione che cosa hanno da questa chiesa da questa sinistra che poteva fare tanto e meglio e non lo ha fatto….Così non si va da nessuna parte, però. E’ un po’ troppo pessimista come visioneMa quale pessimismo!! E’ realismo. Siamo allo scollamento totale, prima o poi ci sarà lo scollamento del Nord dal Sud, le camorre aumentano, le banche controllano tutto… il mondo è peggiorato, l’Italia è molto peggiorata e in più ha l’illusione idiota, portata da Veltroni al massimo grado del berlusconismo, che è quella della festa continua, della recita del buonismo con in più il divertimento. Che reggerà fino ad un certo punto, perché poi, chi lavora, non ha tempo per queste cazzate.Nel 1993 sembrava più speranzosoCerto, nel 1993 si usciva dagli anni ’80 c’era stato l’89, mi sembrava ci fosse la riapertura di un discorso positivo, e poi c’erano ancora certe recettività. Oggi non è più così. Oggi è stato tutto anestetizzato, è stata anestetizzata la parte migliore del paese. L’unica cosa che si può fare è quella di creare piccole minoranze solide di rompicoglioni con un progetto in testa, quello appunto di zone liberate.14/03/2008

Antonella Marrone, Intervista a Goffredo Fofiultima modifica: 2008-03-14T16:33:58+01:00da mangano1
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