Gesù, primo socialista della storia?(dibattito)

il 26 marzo è stato pubblicato sul blog GESU’ PRIMO SOCIALISTA DELLA STORIA?con riferimento alla NEWS LETTER del partito socialista e alla polemica sullo spotBoselli: Cristo è di tuttiLe versioni sono due: una di 30 e un’altra di 15 secondi. E in tutte e due lascena clou è la stessa: un Cristo biondo, quello di Jesus Christ Superstar, cheapre le braccia verso il cielo mentre una voce fuori campo dice: “E’ lui ilprimosocialista della storia!”. Lo spot elettorale dei Socialisti, che dal 29 marzosaràtrasmesso su tutte le reti Tv nazionali, ha già sollevato numerose polemichenei giorni scorsi “senza che nessuno lo avesse visto”.Riporto a questo proposito il dibattito emerso su< filosofiadipeterpan@yahoogroups.com>No, mi dispiace, non condivido. E’ il solito pecoreccio italiano; in cui tuttivogliono essere tutto e anche il contrario. Non voterò Boselli. FRanco Romanò++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++non ho l’abitudine di mandare messaggi per convincere qualcuno a votare,mai fatto. I messaggi li mando per far discutere e far pensare.Attilio Mangano+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++Ciaodevo dire che lo spot “Gesù primo socialista” non mi suona come una novità.Certo presentato in campagna elettorale da un partito anticlericale ha uneffetto spiazzante e non mi sembra così banale. Escludo che sia stato propostoper accattivarsi la benevolenza degli elettori cattilici, anzi.Io sono indecisa sul voto, ma se qualche socialista di Boselli potrà entrare inparlamento sara un SEGNO….DIVINOciao Francesca Manna +++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++Io non condivido per un motivo molto semplice: la legge vieta di usare immagini e simboli religiosi nella campagna elettorale. Lo spot non deve andare in onda: Se non fosse così vi immaginate gli tsunami di madonne e santi che ci avrebbero sepolto sin dal 1946?Un abbraccioAlberto FazioHo già espresso il mio parere ma questo intervento di Alberto lo condivido in pieno. FRanco Romanò+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++Io mi permetto di non condividere affatto, invece, e spiego brevemente perchè. L’argomentazione di Alberto e di Franco contiene un paralogismo, un errore: confondere, dando per scontato il veloce compattamento, Gesù con Cristo. Invece Gesù e Cristo sono la stessa persona, ma solo dal punto di vista dei cristiani, cioè di coloro che in piena coscienza credono nel fenomeno soprannaturale della resurrezione. Per un laico come me Gesù di Nazareth è persona storicamente vissuta, morta per esecuzione capitale dovuta a reati di pensiero, ed è straordinariamente importante, forse la più importante in assoluto, nella storia mondiale. Non vedo, pur nel pieno rispetto di chi crede nella resurrezione di Gesù di Nazareth (cioè, ma solo a partire da quel momento, di Cristo) alcun “simbolo religioso” nell’evocare tutto questo per ricordarne l’importanza ed affermare principi che la Chiesa stessa, spesso, non si ricorda di professare. Tant’è vero che, mirisulta, l’articolo non nomina mai Cristo ma solo Gesù: si tratta dunque di argomentazione lucida, corretta e intellettualmente onesta. Mi auguro dunque che lo spot venga trasmesso, nel rispetto dei credenti ma finalmente anche dei laici. Gesù di Nazareth non è proprietà dei cattolici e la legge aveva uno spirito completamente diverso: impedire le strumentalizzazioni possibili con il facile plagio della devozione popolare. Per carità, almeno noi laici, soprattutto se acculturati, non mettiamo sullo stesso piano il grande Gesù di Nazareth con una Madonna che piange o con un San Gennaro che sanguina! E rilaggiamo, ogni tanto, se ci riusciamo, il Vangelo non come una temibile lettura da messa, ma come un manuale di vita che ha un solo grave limite: è molto difficile da seguire. alessandra paganardi +++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++Bene Ale!!! Gesù di Nazareth non è proprietà dei cattolici … JE SU-i-S semplicemente un “chretien” non un “cretin” e nemmeno un cattolico-romano!!! M. saluti, flsfederico la sala

Gesù, primo socialista della storia?(dibattito)ultima modifica: 2008-03-31T21:19:27+02:00da mangano1
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4 pensieri su “Gesù, primo socialista della storia?(dibattito)

  1. Suppongo che questo “dibattito” sia ironico, visto che Gesù di Nazaret, figura assai poco nota, il socialismo e l’on. Boselli, sono tre elementi che non hanno alcun rapporto fra di loro GA Franchi

  2. Gesù Cristo, e lo chiamo con nome e cognome non credo abbia, in senso ideale, alcun punto di relazione con l’ambito nel quale è stato inserito. Nel periodo della sua missione che è stata storicamente accertata anche se avrebbe potuto, non dimostrò mai di voler interessarsi alla guida di una nazione. Il tentativo malriuscito da parte di alcuni, sino alle fazioni politiche, di voler accorpare nientemeno che il simbolo della religiosità a livello internazionale come Gesù mi pare semplicemente eccessivo. Non ci sono le basi perché possa sussistere il benchè minimo supporto a sostegno di questa che non si può neanche considerare un’ipotesi. Lo scopo per cui Gesù fece quello che fece e disse quanto conosciamo non tendeva ad un riconoscimento umano. Anche chi si professa laico non dovrebbe avere difficoltà a riconoscere che pur avendo avuto la possibilità di diventare un uomo di potere egli rifiutò categoricamente. Non voglio dire con questo, come la vecchia e superata guardia di persone che pongono Gesù con tutto ciò che lo concerne in alternativa divergente alla politica ed all’interessamento e partecipazione all’attivismo sociale, ma semplicemente che se lui ha avuto comportamenti che possono identificarlo in un territorio politico più che in un altro è soltanto frutto del caso e non della mera premeditazione. I concetti espressi dal vangelo sono tendenti alla trasformazione del modo di fare dell’uomo a partire dal cuore e non dalla mente, questo poi avviene in un secondo tempo. Quando cioè il dubbio per ovvi motivi di empirismo lascia il posto alle certezze.
    Gianni.

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