attilio Mangano,discussione o confusione a sinistra?

8af033eb7736bcf3a8ce0c4f12d98ead.jpggrande discussione o grande confusione? si riapre la discussione a sinistra Lucia Annunziata, Piazze inquiete, da LA STAMPA Pannella invita la SA: compagni uniamoci, dal CORRIERE DELLA SERA Bifo choc: sui salari meglio Silvio che Prodi, dal CORRIERE DELLA SERA ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++opo la sconfitta e l’elaborazione del lutto si riapre la discussione sul che fare a sinistra, non solo nel Partito democratico in cui sembra ormai visibile uno scontro tra la parte ” veltroniana” che rivendica comunque la giustezza e l’opportunità della famosa scelta sulla ” vocazione maggioritaria” e quelle parti che invece intendono in vario modo andare più a fondo nella ricerca delle ragioni della sconfitta per chiamare in causa Veltroni stesso ( in primo luogo i ” prodiani”, con o senza Prodi stesso, che si richiamano a ipotesi di una coalizione allargata e al modello ulivista , ma è probabile che le posizioni in via di assestamento siano varie , basta considerare ad esempio il possibile rientro sull’arena dello scontro interno Rutelli e i suoi ” coraggiosi”). Ma è opportuno segnalare l’aprirsi di altri terreni, alcuni di dibattito, altri di nuove ipotesi, altri ancora di rielaborazione culturale e politica. Difficile capire quanto questa ripartenza sia un segnale di ripensamento e rimescolamento delle carte e quanto sia invece il prodotto allo sbando di ipotesi poco praticabili . Solo negli ultimi due- tre giorni si segnalano infatti discussioni le più diverse sul ” che fare. Una di esse, come spiega chiaramente la Lucia Annunziata, è la ripresa delle proposte di ” antifascismo militante” e di mobilitazione di piazza contro destra, berlusconismo, leghismo, etc, visti tutti insieme come sintomi e segnali di una cultura di tipo fascista che va contrastata frontalmente. Le osservazioni della Annunziata spiegano lucidamente come la proposta di cavalcare l’antifascismo come strumento sia una scelta col fiato corto che permette forse una ripresa di mobilitazione di piazza ma non si capisce dove vada poi a parare. Di tutt’altro genere la proposta scaturita a Chianciano alla assemblea dei mille da Pannella , una forza di nuova sinistra che vada dai socialisti liberali a Bertinotti , proposta che al momento trova alcuni appoggi ( Salvi, Marco Boato, Del Bue) ma non quella di Bertinotti stesso, di verdi e sinistre arcobaleno nel loro insieme, che non la respingono al mittente ma non sono disponibili, in cerca di altre soluzioni che sono rese comunque nevrotiche dal susseguirsi di rese dei conti interne ai gruppi dirigenti. C’ è poi ( ma qui più che una proposta si tratta di uno spazio culturale, quello di chi non ci sta a valutare come catastrofica la situazione apertasi con la maggioranza di centro destra e invita a non ricadere in una difesa consolatoria del prodismo senza vederne le gravi responsabilità: esemplare in questo senso Bifo come espressione di quel filone ” operaista” che ritiene comunque che i danni a suo modo Berlusconi li abbia già fatti a suo tempo e che , come dice il titolo dell’articolo, sui salari Silvio è meglio di Prodi. 1. LUCIA ANNUNZIATA PIAZZE INQUIETE, da ” LA STAMPA” La tentazione è quasi inevitabile. Pare in effetti una perfetta sequela di eventi: nella stessa settimana in cui il centrodestra chiude il suo trionfo nazionale nelle urne con la conquista anche della Capitale, un gruppo di neofascisti riduce in fin di vita la notte del 1° Maggio il giovane Nicola Tomassoli.Episodio gravissimo, e da condannare. Ma sarebbe uno sbaglio se il centrosinistra si facesse risucchiare dalla tentazione di usare l’episodio contro il governo.La prima ragione di questo eventuale errore ha a che fare con il merito. Isolare l’episodio di Verona e attribuirlo al nuovo clima nel Paese significa perdere di vista una più ampia inquietudine che scuote le nostre piazze, da diverse posizioni e per diverse ragioni. Proprio oggi La Stampa riporta una notizia che di questi tempi è sia normale che eccezionale: due sere fa un gruppo di vigili urbani in piazza Vittorio Veneto, il salotto di Torino, è stato aggredito, accerchiato, insultato, e costretto infine a ritirarsi, sotto l’attacco di decine di giovani che lanciavano bottiglie, sputi e insulti. Una rivolta nata dal rifiuto di una multa; un generico ma chiaro disconoscimento di autorità. Ma chiunque conosce l’Italia sa bene che in tutto il Paese, da Roma, a Campo dè’ Fiori per esempio, a molte altre città, lo scontro con le autorità è una tensione che attraversa tutte le notti. Attori ne sono spesso giovani senza precise coloriture politiche, e non riconducibili a nessuna organizzazioneCi sono poi, ancora, le tensioni nel Sud: a Napoli, ad esempio, proprio due giorni fa sono ricominciate le azioni degli incendiari di spazzatura e le proteste degli abitanti dei paesi vicini alla nuova mega discarica. Non si tratta della stessa gente, né della stessa causa: coloro che incendiano i cassonetti sono dei «sabotatori» dell’intervento pubblico; i cittadini che protestano sono persone che difendono la loro sicurezza. Ma sono uniti nello scontro con le autorità.Nessuno di questi episodi è dunque riconducibile a identiche radici. In comune c’è un solo filo: i protagonisti sono tutti italiani, a dispetto della cultura anti-straniero su cui ha battuto il Pdl nella sua vittoriosa campagna elettorale. L’inquietudine che percorre il nostro Paese al di sotto, o al di là, della pelle politica della nazione, è dunque un fenomeno autoctono, che proprio nella molteplicità delle sue forme appare un segno dei tempi molto più del ritorno di una specifica violenza «fascista». Impossibile non vedere infatti in queste tensioni il nervosismo che ha venato tutta la vicenda pubblica di questi ultimi anni, il malumore che il Paese ha poi certamente sfogato anche nel voto al centrodestra. Ma ridurre questa cultura e insoddisfazione al frutto avvelenato del governo di centrodestra sarebbe sbagliato oggi da parte del centrosinistra, così come è stato sbagliato da parte del centrodestra attribuirlo negli anni scorsi al malcontento contro il governo Prodi. L’inquietudine italiana di oggi è una combinazione di sfiducia nelle istituzioni, rottura dell’affidamento ai partiti, un disfarsi che sotto il nome dell’anti-politica ha fatto emergere la rottura del patto di rappresentanza fra cittadini e Stato. È un fenomeno di lungo periodo, che per ora è andato a favore del centrodestra, ma domani gli si potrebbe rivoltare contro, per le stesse ragioni e con le stesse motivazioni. Ridurre tutto ciò ad antifascismo sarebbe dunque un errore. Dire che con la destra al governo torna la violenza in piazza, è una posizione efficace, ma arretrata. Perché guarda al passato, perché riporta la lotta politica a una dimensione conosciuta e soddisfacente, ma non adeguata alle tensioni reali dei nostri tempi. Cavalcare l’antifascismo come strumento, in un momento in cui il centrosinistra non ha ancora deciso i suoi strumenti e i suoi percorsi, darebbe insomma all’opposizione un’identità soddisfacente, consolante, emotiva, ma semplificatoria.Sarebbe invece una mossa molto più istituzionale ed efficace chiedere al nuovo governo una presa di posizione chiara sull’episodio di Verona e su tutti gli altri, esattamente come nel passato il centrodestra ha sempre chiesto al centrosinistra di prendere le distanze dalle sue frange estremiste. Difende di più i cittadini, infatti, avere un governo che dica con chiarezza come analizza e come intende affrontare queste tensioni, piuttosto che avere una zuffa politica di condanne reciproche fra schieramenti. 2. Pannella invita la Sa: compagni uniamoci• da Corriere della Sera del 5 maggio 2008, pag. 11Marco Pannella lancia una ciambella di salvataggio alla Sinistra Arcobaleno e invita tutti i «desaparecidos» del 13 aprile ad aprire un dialogo per la costruzione di un nuovo soggetto politico alla sinistra del Pd. È questo il senso dei tre giorni di confronto «nell’assemblea dei mille» voluta da Marco Pannella a Chianciano per analizzare il voto delle elezioni politiche. Sarà Mauro Del Bue, primo, storico socialista con tessera anche radicale, a coordinare la «missione impossibile» della nascita del nuovo soggetto radicale, socialista, laico e liberale. L’operazione però, per il momento, è riuscita, solo in parte. L’unica convinta adesione della Sinistra Arcobaleno all’idea di Pannella è venuta da Cesare Salvi, della Sinistra democratica. Nessuna risposta da Fausto Bertinotti. Tiepida invece l’accoglienza di Verdi e degli altri leader della sinistra, che, per ora, ritengono più importante partire dal confronto con la società civile prima di parlare di alleanze, con il Pd e con i radicali. 3. Bifo choc: sui salari Silvio meglio di Prodi. Il Prc si divide• da Corriere della Sera del 5 maggio 2008, pag. 11di Elsa Muschella«La catastrofe è davvero vicina». Soprattutto se a sostenere che il ritorno del Cavaliere sarà un male minore rispetto al definitivo addio dei Professore – in questo mondo allo sbaraglio «di ingegneria complessa della finanza, dei media e di guerra all’ambiente» – è Franco Berardi, uno dei volti storici di Potere operaio e voce della libera Radio Alice negli anni ‘70. Bifo scrive un lungo articolo sulla prima pagina di Liberazione e s’interroga sulle paure dell’Italia: «Ci dispiace che la gente gridi “Duce Duce”? Lasciamo da parte i simboli e guardiamo alla sostanza: il governo Berlusconi del 2008 per i salariati sarà migliore del governo Prodi. Sarà meno subalterno agli ordini della Banca europea e meno tremante agli imperativi della Confindustria». E tutta una questione di terrore, precisa poi dalla sua casa di Bologna: «E l’unica cosa che sembra animare l’intera vita politica. La destra ha l’innata paura del divenire, dell’essere diverso. E la sinistra non esprime altro che la paura della destra». Inutile perciò occuparsi del «farsesco ritorno delle camice nere» o del rimpianto per i governi di sinistra «che nulla fecero per ostacolare la violenza del capitale». La democrazia stessa ormai non basta più, per opporsi agli effetti devastanti che E proprio sulla scia di questo suo realismo tagliente che la riflessione di Bifo è costretta a rompere gli steccati: «Ho visto Giulio Tremonti all’Infedele di Gad Lerner, poi ho letto il suo libro La paura e la speranza. E ho avuto la netta percezione del fatto che la destra riesce ad esprimere per la prima volta un’egemonia culturale più ampia di quanto la sinistra sia riuscita a fare. Tremonti dice: stiamo vivendo una catastrofe storica gigantesca, frutto di 3o annidi mercatismo. Se si dice una cosa del genere a Walter Veltroni risponde con la sua inutile buona educazione, come se dire la verità fosse maleducato». Certo, l’anima rivoluzionaria non è mai scomparsa: «Non sono contento del fatto che gli italiani stiano andando dalla parte della mafia e del fascismo. Ma non mi fa paura Berlusconi: tutto quello che di male poteva fare l’ha già fatto, distruggendo la mente di due generazioni. Ma devo riconoscere che il prossimo esecutivo sarà più indipendente di Prodi dal monetarismo dell’Europa». «Io temo che non lo sarà – ragiona il direttore di Liberazione Piero Sansonetti -. L’analisi di Berardi è paradossale, il punto è che nessuno di noi sa come affrontare la scomparsa della sinistra dal Parlamento. E non lo sa neanche la sinistra stessa, che è presuntuosa persino quando cerca di fare atto di modestia. La verità? Siamo ai limiti delle lacrime con la nostra stessa storia». L’unico dubbio del sottosegretario uscente allo Sviluppo Economico Alfonso Gianni (Prc) «è che si confonda una reazione alla crisi della globalizzazione per la soluzione della crisi: il nuovo protezionismo di Tremonti non è la via d’uscita». Troppo ottimista Bifo, invece, per Paolo Ferrero (Prc). Il ministro uscente della Solidarietà sociale è sicurissimo: «C’è ancora molto di male che può fare Berlusconi». Se la destra ha conquistato una supremazia culturale, invece, c’è un’unica colpa: «II Pd ha impostato una campagna elettorale anni ‘60, da miracolo economico. Ma la gente si sente più dentro Blade runner che in Sapore di sale».

attilio Mangano,discussione o confusione a sinistra?ultima modifica: 2008-05-06T00:55:00+02:00da mangano1
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