Marco Belpoliti, Così il frigo ti rinfresca la memoria

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5/5/2008 da LA STAMPA

posto migliore dove comunicare è sul frigorifero. Lì davanti passano e sostano, prima di aprire lo sportello, almeno una volta giorno, tutti i componenti della famiglia. Sulla superficie smaltata dei nostri frigoriferi sono appese fotografie, foglietti, ritagli di giornale, vignette, messaggi, promemoria, cartoline, disegni di bambini, e altro ancora. Non è l’unico posto dove i membri della famiglia si scambiano messaggi. Si usano infatti sedie, scrivanie, tastiere e schermi dei computer, scale, letti, specchi e la porta d’ingresso. Ovvero in tutti i luoghi e gli oggetti su cui il destinatario, o i destinatari del messaggio, appoggeranno lo sguardo. Esiste una fiorente industria che produce calamite dalle forme più strane: mini-ortaggi, lettere dell’alfabeto, cerchi, monumenti famosi, mollette, bloc notes, cornici, matite, penne. Servono per affiggere messaggi e carte sul frigo. Sono l’unica alternativa praticabile all’invasione dei post-it che sembrano aver colonizzato il campo della comunicazione quotidiana basata sulla scrittura su carta.

Donald A. Norman, professore al Mit, psicologo e studioso degli oggetti, ha scritto in un suo recente libro (Il design del futuro, Apogeo) che se gli inventori delle calamite potessero vedere l’uso attuale della loro creazione, resterebbero profondamente stupiti. G
li sportelli dei frigoriferi sono le lavagne contemporanee, bianche invece che nere, dato che il bianco è il loro colore più diffuso (in realtà, il bianco non è proprio un «colore»). Raro vedere frigoriferi gialli o rossi, rarissimi quelli blu o neri. Oggi però molti frigoriferi di fascia cosiddetta «alta» vengono costruiti in acciaio inossidabile, e a volte lo sportello è ricoperto di legno. Questo rende impossibile l’uso delle calamite. Come fare? Ci sono in commercio lavagne di metallo, anche queste bianche, da appendere al muro della cucina, su cui scrivere con pennarelli. Una soluzione che non funziona. Non solo perché la superficie del frigorifero è decisamente più ampia, ma perché l’aspetto casuale – effetto disordine – del frigo appare più adatto alla comunicazione interfamigliare. Il frigorifero somiglia a un muro, e quando lasciamo messaggi sullo sportello ci comportiamo come i biasimati writers di città. L’elettrodomestico del freddo sopporta bene il disordine della nostra comunicazione, il suo inevitabile «rumore».

Norman propone di utilizzare delle «calamite mnemoniche» messe a punto dai ricercatori della Microsoft di Cambridge in Inghilterra. Servono a distinguere i messaggi importanti da quelli meno importanti e a stabilire la sequenza settimanale. Si tratta di calamite intelligenti dalla forma rotonda che recano scritto il giorno della settimana; s’illuminano solo quel giorno attirando l’attenzione sul messaggio appeso: mercoledì buttare il vetro; giovedì spostare l’auto per il lavaggio strade; ecc. La Microsoft ha realizzato in via sperimentale anche un taccuino video da collocare sul ripiano della cucina: un visore che riceve ed evidenzia gli sms dei componenti della famiglia: taccuino elettronico-lavagna e sistema di programmazione settimanale dei messaggi. Norman parla di «casa intelligente». Credo che il nostro inevitabile destino sia di evolvere verso questo: un mondo dove intelligenza fa rima con efficienza. Ogni cosa al suo posto e a ogni posto la sua cosa. Bye bye frigo.

Marco Belpoliti, Così il frigo ti rinfresca la memoriaultima modifica: 2008-05-11T20:10:17+02:00da mangano1
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