A.Mangano, Sofri e la ” buona politica”

VA segnalato un importante editoriale di ADRIANO SOFRI, Le occasioni perdute dalla buona politica, ( su LA REPUBBLICA), perchè rappresenta un esempio intelligente e creativo di discutere di cosa possa e debba essere UNA BUONA POLITICA e di come gli avvenimenti di questo ultimo periodo dimostrino la vuotezza delle tante lamentele contro un incipiente fascismo e simili, lamentele che appunto finiscono col non discutere seriamente quali siano le cose da fare, ricadendo in un politicismo totale che vede solo il dito e non vede la luna. Dice Sofri infatti che “Non è detto che un grosso partito senza maggioranza non possa occuparsi che di opposizione o dialogo o alleanze . Può anche fare delle cose. Può andare per strada, battere i marciapiedi. Non bisogna più aspettarsi da un partito che anticipi e guidi un buon cambiamento di vita delle persone.Ma che lo riconosca o lo assecondi, o lo promuova, si. E’ un fatto che non si cambia vita se non per una combinazione fra necessità e virtù. Facendo di necessità virtù. Questa combinazione è il cuore della buona politica.” E da qui fa discendere un ragionevolissimo elenco di occasioni perdute, di cose non fatte e che potrebbero essere fatte.” “L’alluvione di monnezza a Napoli… Tuttavia non era solo un disastro, era anche un’occasione, poteva sollecitare una svolta. ….Ho detto alluvione di monnezza apposta, per ricordare l’alluvione di Firenze….. Berlusconi ha evocato il volontariato, la sinistra no….. Lo smarrimento del volontariato, cioè delle cose che si fanno anche quando si è minoranza, che ci si opponga o si dialoghi, è un malanno cruciale della sinistra , la faccia vera della crisi della militanza”.
Secondo esempio. ” Prendiamo un altra colossale necessità che non si fa virtù, è il costo del petrolio……Che cosa fa un buon partito? Inviterebbe le persone a smontare dall’auto, a cambiare abitudini, a rivendicare il primato e la qualità dei cosiddetti servizi pubblici–….Anche questa necessità ha i suoi precedenti, le domeniche a piedi furono una troppo breve troppo provvisoria rivelazione della possibilità di un altro modo di vivere,.”. Se si comincia insomma a prendere atto che “non è vero che l’auto non ha futuro, siamo noi a non averlo….. L’automobilismo è la nostra seconda natura, e forse già la prima, talchè la maggiore età segna il passaggio dall’adolescenza all’automobilismo, e la nostra demografia calante è più che compensata dall’ncremento delle ” nostre” automobili e dello spazio che, ferme per lo più, occupano.”. Non si tratta però di cadere nelle retoriche e nel settarismo ecologico, semmai di porsi il problema delle cose grandi da fare, quelle che spettano appunto a un partito che vuole essere tale. “Sono esempi di cose che succedono, necessità che possono farsi virtù…Guido Viale è diventato da anni specialista di monnezza e automobili, scommetto che fra poco, se non l’ha già fatto, diventerà specialista della bistecca. Cioè della dimissione dalla bistecca, . Sofri si spiega citando appunto un articolo di Viale, in cui si sostiene che “Dentro i rifiuti che produciamo ogni giorno c’è l’equivalente della quarta settimana del mese, quella in cui molti si ritrovano senza denbaro, perchè hanno già speso tutto nelle prime tre settimane. … Un amministrazione che aiuti a liberarci dai nostri rifiuti .. aiuterebbe a superare il problema della quarta settimana meglio di qualche modesto aumento salariale” Certo però che una sinistra autodistrutta dalle sue sconfitte e dalle sue storie di carriere e conflitti non può servire, “occorrono sedicenni, ventenni, e persone disinteressate alla carriera in proprio- ricchi di famiglia diciamo o artisti di strada. dIrigenti che aiutino la gente a fare qualcosa di nuovo, a migliorare la vita, indipendentemente dal governo.!. L’articolo ha il merito appunto di elencare tre o quattro significative occasioni perdute per spiegare che si possono e si devono fare delle cose che investono la buona politica indipendentemente dal governo e che si tratta in tal senso di riconoscere i nodi cruciali e ideali.”Beninteso c’è un punto dirimente, la povertà, non può esserci una sinistra che non vada incontro alla povertà assoluta e non miri a ridurre la forbice tra ricchezza e povertà :… Fuori dal riscatto del mondo povero non ci sarà soluzione ai problemi suscitati dall’immigrazione. L’immigrazione ci travolgerà, oppure si assorbirà fisiologicamente, come è avvenuto per la questione demografica nella nostra parte di mondo, attraverso la crescita dei paesi giovani.”
Rifiuti, automobili ,,spazio urbano, crisi alimentare, quarta settimana, povertà ed immigrazione, quasi un elenco e un programma delle cose possibili che non dipendono dal modo in cui si discute del governo ma da dal riconoscimento delle tante cose da fare. Varrebbe proprio la pena di discuterne seriamente.

A.Mangano, Sofri e la ” buona politica”ultima modifica: 2008-08-25T20:15:34+02:00da mangano1
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