Alfonso Navarra, Trasformare le spade in aratri radioattivi

Alfonso Navarra
Trasformare le spade in aratri radioattivi

So che la proposta stessa va incontro a molteplici sospetti ma vorrei suggerire di andare sul sito della “Civiltà dell’Amore”, una associazione che ha con ogni evidenza l’appoggio del Vaticano ed è impegnata a promuovere la campagna europea “Megatoni per lo Sviluppo”.
La proposta è ben confezionata: riciclando l’uranio arricchito delle testate atomiche da smantellare e vendendole alle centrali nucleari “civili” per farle funzionare si risparmiano soldi. Si può approfittare del programma di disarmo USA-Russia “Megatons to Megawatts” (accordo del 1993 rinnovato nel 2002) per recuperare 200 tonnellate di HEU.
L’1% circa di quanto ricavato (in termini di risparmio) da questo “riciclaggio dell’uranio” andrebbe alle ONG per i progetti di sviluppo nel Terzo Mondo.
Stiamo parlando di 400 milioni di dollari all’anno, mica bruscolini!
Ovviamente il discorso fila liscio, io penso, se è valido un presupposto: che il nucleare civile sia separabile da quello militare.
Se le cose invece non stessero affatto così, se cioè il nucleare civile fosse sostanziamente al servizio di quello militare, tutta l’operazione potrebbe essere definita come “riciclaggio di uranio sporco”.
I rischi messi in atto dalla realizzazione del programma andrebbero a configurarsi nel seguente modo:
– si prende l’uranio da testate obsolete, si fanno funzionare le centrali nucleari, si ricava dalle scorie il plutonio per nuove testate tecnologicamente avanzate;
– si avalla il rilancio globale del “nucleare civile” (amico dell’ambiente, contro la catastrofe climatica, ed amico della pace e dei “poveri”) per coprire un nuovo scatto che le Potenze nucleari stanno preparando della proliferazione militare e della corsa agli armamenti in genere,
– ci si garantisce, con l’avallo del Vaticano e dei Francescani, il consenso della società civile, cominciando da quella cattolica, all'”Atomo di Pace”.
(Al poverello d’Assisi, se ritornasse in vita, proibirebbero l’accesso in città in quanto vi hanno proibito l’accattonaggio con il plauso del capo di un Ordine che si chiamerebbe, correggetemi se sbaglio, proprio “dei mendicanti”… Scusate la digressione….)
Alla LOC è stata chiesta l’adesione ad una iniziativa mirante a convertire le spade nucleari in aratri (radioattivi?).
Le ONG che avrebbero già risposto positivamente all’appello sono già 160: tutte fremono per le risorse che potrebbero oliare il loro spirito caritatevole nei confronti dei poveri del Sud del mondo.
Il segretario nazionale della “Civiltà dell’Amore” ricorda, nella lettera, che al Programma già collaborano “Tavola per la Pace, Pax Christi, Archivio Disarmo” … praticamente il pacifismo che conta.
Ma anche la solidarietà che conta, se si va a verificare sul sito di “Civiltà dell’Amore”: Caritas, Movimento per la Vita, FOCSIV, Associazione Papa Giovanni XXIII…
La domanda che mi pongo e vi pongo è: dobbiamo come LOC (e come Campagna OSM/DPN) fare i guastafeste e rifiutare di aggiungerci ad un coro polifonico così buonista, ampio (anzi unanime), e qualificato?
Un coro che è guidato da voci esperte come quelle dell’Ansaldo, della Sogin, dei dipartimenti di ingegneria nucleare in Italia (trovare e provare sul sito per credere)?
Attendo i vostri pareri e suggerimenti…

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Conversione Nucleare – Assisi 2007 – Documento finale

Assisi, 14 Aprile 2007

PACE NUCLEARE E SVILUPPO NEI PAESI POVERI: IL CONTRIBUTO DALL’EUROPA

Documento finale da Assisi

Le finalità del convegno sono state ben descritte nelle presentazioni e gli obiettivi sono di grande valore, ma sembra essere arrivato il tempo di allargare la visione prendendo in considerazione le evoluzioni del mondo avvenute negli ultimi15 anni.
Le esigenze di sviluppo dei paesi poveri sono più che mai da tenere in considerazione, senza ignorare che ora Russia, Cina e presto anche l’India sono di grande peso nelle evoluzioni delle politiche energetiche globali.
Non bisogna dimenticare inoltre, le modificazioni politiche degli ultimi 15 anni in Medio Oriente, anch’esse di rilevanza nelle considerazioni sulle politiche mondiali.
Giustizia, Pace e Dialogo sono lo straordinario messaggio di Assisi per tutto il mondo, per tutte le culture e tutte le religioni, e deve essere enfatizzato quando si parla del nucleare.
Possiamo immaginare di avere anche una evoluzione del nostro progetto a fronte dei cambiamenti mondiali, e pensare a “Megatons to Development: nucleare per giustizia, pace, dialogo e sviluppo.”
All’utilizzo delle testate nucleari possiamo aggiungere la non proliferazione attraverso cicli del combustibile rinnovato, reattori di nuova generazione, cultura della sicurezza, maggiori conoscenze e l’enfatizzazione del ruolo delle Organizzazioni Internazionali (IAEA, WANO, Banca Mondiale, OMC). La globalizzazione è certamente un fattore di pace in questa prospettiva.
Ai microprogetti energetici per i Paesi poveri possiamo affiancare lo sviluppo di nuove forme di produzione di energia elettrica.
Alla riduzione di emissione di anidride carbonica possiamo associare la lotta contro i cambiamenti climatici, la protezione della salute umana e dell’ambiente.
Anche se alcune di queste proposte potrebbero essere giudicate troppo ambizione in ogni caso è necessario un confronto, data la situazione mondiale che stiamo vivendo.
La pace nucleare si ottiene effettivamente eliminando il materiale nucleare in disarmo inserendolo nei reattori nucleari che lo trasformano integralmente in energia di pace.
L’Europa non può eticamente sottrarsi nel contribuire in modo sostanziale al processo di conversione delle testate nucleari in energia civilmente utilizzabile per lo sviluppo nel mondo.
L’industria nucleare europea, le ONG e le forze del lavoro italiane, europee comprese quelle russe. possono contribuire a rendere operativo tale processo di conversione e sviluppo.
Contestualmente si avrebbe la possibilità di creare decine di migliaia di posti di lavoro nei Paesi coinvolti nelle procedure di conversione.
Infine nello “Spirito di Assisi” la conversione nucleare deve diventare strumento di dialogo tra le religioni mondiali e le culture, e porta al disarmo totale benedetto da Dio. Le religioni mondiali e le culture possono avere un ruolo importante nel risolvere questo problema urgente.

Padre Vincenzo Coli – Custode Sacro Convento

Ing. Giuseppe Rotunno – Comitato National Secretary

Prof. Bertrand Vieillard Baron – Presidente NucNet

Dr. Guido Barbera – Delegato europeo delle ong italiane

Alfonso Navarra, Trasformare le spade in aratri radioattiviultima modifica: 2008-08-25T20:21:53+02:00da mangano1
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