Sergio Vicario, Ian Palach un eroe da ricordare

Biassoni ha inviato un messaggio ai membri di Jan Palach un eroe
dimenticato, su facebook.

——————–
Oggetto: Jan Palach Un eroe Dimenticato. Potevamo fare di più?
Jan_Palach.jpg

Questo gruppo nasce da un’idea che mi tornava spesso alla memoria.
Era l’Estate del 68 ed io giovane rampollo di famiglia bene, padre Socialista, madre pure, agli albori come Militante del Movimento Studentesco,
gozzovigliavo tra Camogli e Santa Margherita Ligure. Mi accingevo a preparami per una Partita di Calcio(Ero uno Stopper prestante e di discreto
successo.Giocavo nella Squadra del Covo di Nord Est discoteca famosa di Santa Margherita Ligure) quando si propagò la notizia dell’invasione
Sovietica nell’allora Cecoslovacchia.
Io ero già di simpatie filocinesi: mi divertivo ad andare col mio amico Marco Tullio Giordana, militante puro e duro di Servire il Popolo (o il Pollo come scherzosamente venivano chiamati), a contestare i Comizi del PCI, prendendoci un sacco di legnate (la contestazione più riuscita fu ad un comizio di Pajetta a P.za Duomo).jan2.jpg
Ero perciò “preparato” a considerare “Imperialista” l’Unione Sovietica.
La Primavera di Praga era la speranza, in tutti noi, di un Comunismo dal volto umano, contrapposti ai”carristi”, i militanti duri e puri del Pci,più
filosovietici di Cossutta.
(Erano quelli che di fronte alle timide aperture della Dirigenza PCI, cantavano:”il mio Partito saluta Mosca e va cercando altre città, il Parlamento lo vuole in tasca come una copia dell’Unità….).
La notizia che un giovane si era dato alle fiamme in P.za Venceslao fu per me e per quelli che la pensavano come me, una mazzata durissima
paragonabile all’assassinio di Kennedy.
Gli avvenimenti che seguirono,la normalizzazione non suscitarono nel Movimento una marea montante di indignazione.
I diritti civili nell’Europa dell’Est divennero d’attualità dopo il 77 e comunque in una parte non maggioritaria del nostro Movimento.
Mi sono sempre chiesto perché molti giovani portassero (e portano tutt’ora) le t.Shirts con il faccione del Che, sicuramente figura più romantica e sexy, ed ignorassero chi fosse Jan Palach e come fosse maturato il suo gesto estremo e drammatico.
Avremmo potuto fare di più? SI, ma soprattutto fare di più avrebbe mutato l’orientamento ideologico della Nostra bussola?
Con questo debito, perlomeno da parte mia, nei confronti di un giovane della mia generazione e di quanti come lui persero la vita, ho creato questo gruppo.
. Non ho ben chiare le finalità di questa iniziativa. Ho invece ben chiaro quello che non vorrei: che diventasse una palestra legata al dibattito politico attuale; che diventasse un gruppo assolutamente trasversale tra coloro che vogliono discutere liberamente senza i conformismi
del passato; di coloro che se sentono il nome di Pansa non pensano ad un Revisionista traditore, ma che si possa discutere del nostro passato senza il conservatorismo che l’ha avvolto fino a poco tempo fa.
Con l’aiuto di Sergio Vicario, che ha aderito con entusiasmo a questo gruppo, abbiamo incominciato a stilare, in occasione dell’Anniversario del
Martirio di Jan, una prima bozza di programma:

15 Gennaio ore 18 (?) – Incontro alla Stampa Estera in contemporanea Roma/Milano ed in diretta su Face Book.
Il 17/18 Praga: nostra commemorazione in P.za Venceslao
Per questo richiedo collaborazione di tutti coloro che hanno aderito al Gruppo o interessati all’iniziativa.
Stiamo dialogando per avere sconti su Aerei e Alberghi
Ciao a Tutti Enzo

Jan Palach fece un gesto che la nostra generazione politica (ovviamente con eccezioni) non comprese. Scendevamo in piazza per esprimere solidarietà con i monaci buddisti che si davano fuoco in Vietnam contro l’imperialismo yankee, ma non scendemmo in piazza per Lui. Eravamo sì antisovietici, ma poco attenti alle istanze di libertà e democrazia che si muovevano nei Paesi del blocco sovietico. Lo capimmo (ma non tutti) solo nella seconda metà degli anni ”70, ma Palach, allora, non scaldò i nostri cuori. Io sento un
debito nei suoi confronti e testimoniarlo sul luogo dove Lui morì (davvero per la democrazia e la libertà) mi sembra, se possibile, quasi doveroso. Se vogliamo è anche un piccolo contributo al superamento delle due retoriche che si sono contrapposte nel commentare il 40° anniversario del ’68 italiano.
Sergio V.

Sergio Vicario, Ian Palach un eroe da ricordareultima modifica: 2008-12-19T00:29:00+01:00da mangano1
Reposta per primo quest’articolo

Un pensiero su “Sergio Vicario, Ian Palach un eroe da ricordare

  1. Credo veramente che la mia generazione non ne sa niente di questo grandissimo eroe Ian Palach.Io sono venuta ha conoscenza guardando ieri sera il tg2.Si come anche da dove vengo io c’è stato il COMUNISMO credo che la gente tipo mia nonna ne saprebbe molto di più,ma si come lo persa prima di poter chiederli qualcosa su quei tempi,e mollto difficile scoprirlo.Poiche neanche nei libri di storia non se ne parla uno non può proprio saperlo.

I commenti sono chiusi.