attilio mangano, doppio mercato del lavoro

PER DISCUTERE DEL DOPPIO MERCATO DEL LAVORO, CHE NE PENSI’
attilio.jpg

Berlusconi ha bollato la proposta dell’opposizione di dare un assegno a tutti come la ” licenza di licenziare col risultato che i lavoratori prendono il bonus e guadagnano in nero”
L’opposizione replica che Berlusconi. chiuso nel suo bunker dorato, non vede più quello che succede nel paese. Alla Camera è stata depositata la mozione del PD che impegna il governo a istituire un assegno di disoccupazione mensile pari almeno al 60 per cento della retribuzione per quei lavoratori fino ad ora esclusi dagli ammortizzatori sociali. E cioè artigiani, apprendisti, dipendenti a tempo indeterminato e a termine di settori esclusi dalla cassa integrazione.

Il problema è probabilmente più grosso e complicato di quanto sembri perchè esso fa venire a galla l’altra faccia del mercato del lavoro, ilattilio1.jpg lavoro nero, che ha una diffusione vasta e poco conosciuta , con dinamiche differenziate. E col paradosso reale che la battaglia contro l’evasione fiscale propugnata dall’ opposizione per trovare i soldi necessari per questo intervento di sostegno chiama in causa non tanto grandi evasori e ricchi capitalisti ma proprio questa zona occulta del mercato del lavoro che dovrebbe spingere tutti a prendere atto che le cifre ufficiali su occupazione e disoccupazione nel nostro paese non sono quasi mai attendibili come indicatori delle dinamiche sociali che agitano il paese stesso e ripropongono interrogativi sul PAESE REALE, come si era soliti dire in nome di una cultura dell’inchiesta oggi dimenticata. A questo proposito riprendo sempre dalla stampa di oggi altre dichiarazioni che aiutano a capire e complicano al tempo stesso il quadro interpretativo. Anche il sommerso infatti agisce da ammortizzatore sociale e occorre capire come e perchè, senza pregiudizi ma con dati reali.

Prima dichiarazione è quella del ministro Brunetta, che in una intervista rimprovera all’opposizione la logica degli apprendisti stregoni e dei riformatori immaginari, tipica di chi non riesce a capire il funzionamento del mercato del lavoro. “Gli ammortizzatori sociali funzionano proprio in quanto segmentati e diversificati. Sarà una balcanizzazione, ma funziona.Questo non piace alla alla sinistra astratta e ideologica che vorrebbe un assegno uguale per tutti. Benissimo. Facciamo un test. A quale livello fissiamo l’importo dell’assegno? Alto, medio, minimo? Faccia lei … Medio? Ma allora il lavoratore atipico troverà più conveniente smettere di lavorare e incassare l’assegno .Basso? Peggio ancora. Si lamenterebbero i lavoratori in cassa integrazione, che oggi prendono di più. Alto? Scoppierebbe la rivoluzione: i disoccupati ci inseguirebbero con i forconi, gli altri sarebbero indotti a incassare e lavorare in nero” ( BASTA LAMENTI, IN ITALIA I MIGLIORI AMMORTIZZATORI, intervista al Corriere ,7 MARZO, P.5)

Seconda dichiarazione è quella di parti sindacali che rivelano dati nuovi e poco conosciuti.Una indagine della CISL milanese segnala i dati di un sondaggio sulla diffusione del secondo lavoro- ” Su un campione di 250 intervistati il 32, 3 per cento svolge una seconda occupazione, in gran parte si tratta di uomini( 38,8 per cento) ma anche le donne si industriano non poco : una su quattro integra le entrate con una seconda attività. Il 25 per cento degli intervistati è entrato da meno di un anno nella categoria dei doppiolavoristi. La crisi potrebbe aver convinto i milanesi ad arrotondare lo stipendio con qualche extra. Ma quello che più fa arrabbiare il sindacato è che il 40 per cento dei doppiolavoristi è in nero. Cadono nella trappola del lavoro irregolare più le donne ( 43,3 per cento) che gli uomini ( 36,6 per cento). I regolari sono invece inquadrati soprattutto con un contratto di collaborazione( 43,7 per cento) o di consulenza. Una buona fetta ( il 18, 3 per cento) dei doppiolavoristi milanesi dà una mano in locali e ristoranti come barista, cameriere, cuoco, animatore, cantante o addetto alla sicurezza, badante, baby sitter , parrucchiera, estetista, giardiniere, docente per ripetizioni. Un altro 36 per cento , invece, è occupato alla reception, nei call centre, come insegnante di lingue, venditore, traduttore o programmatore informatico.
attilio2.jpgIl 45 per cento degli intervistati dice chiaramente che il doppio lavoro serve ad arrivare alla fine del mese. Solo il 18 per cento lavora di più per permettersi qualche piccolo lusso. Dal viaggio esotico a un acquisto extra al di sopra delle proprie possibilità. Secondo Fulvia Colombini della CGIL regionale l’incremento del nero di fatto rischia di creare una sorta di guerra tra poveri
(CRISI, BOOM DEL SECONDO LAVORO, ” COSì SI FAVORISCE IL SOMMERSO, Un dipendente su tre ha un’altra occupazione, per lo più irregolare. corriere della sera, 7 marzo. cronaca di milano, p.7)

Forse la discussione è appena iniziata ma è una occasione non secondaria per tornare a discutere del sommerso e del paese reale al di là delle retoriche e dei luoghi comuni.

attilio mangano, doppio mercato del lavoroultima modifica: 2009-03-07T19:48:00+01:00da mangano1
Reposta per primo quest’articolo