Giancarlo Pavanello, Un disegno dell’adolescenza

Giancarlo Pavanello
un disegno dell’adolescenza
[1961]

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tre vignette disegnate con la biro in modo irregolare in una pagina, forse una volontà fumettistica, muta, una traccia di matita blu, di sicuro una pulsione anti-accademica [sono sempre stato indeciso se studiare Lettere o all’Accademia di Belle Arti]. conoscendo la mia storia personale, una ribellione di tipo esistenziale, una nevrosi personale che in seguito mi ha fatto attraversare il famoso 1968 in un sogno a occhi aperti, avevo una maggiore sensibilità per i movimenti cosiddetti contro-culturali [in una bibliografia del catalogo sugli Anni Settanta, a Milano, citerò tale mostra con maggiore esattezza, ora non l’ho sottomano, sono ricordato come “direttore” dell’antologia periodica “bricolage”]. a diciassette anni ne avevo abbastanza dell’ipocrisia dell’Italietta degli anni cinquanta, ero già in sintonia con i “movimenti di liberazione” – nonviolenti – delle nostre società opulente, senza avere mai sentito nominare Herbert Marcuse e la Scuola di Francoforte. Nessuna nostalgia per il passato, solo un disilluso invito ai giovani a rivedere la seconda metà del Novecento per correggerla, ovviamente in meglio [ripensando al vero significato della parola “libertà”, oggigiorno tanto travisata].

Giancarlo Pavanello, Un disegno dell’adolescenzaultima modifica: 2009-03-19T18:36:00+01:00da mangano1
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