Massimo Gramellini,Sarko e la principessa

Sarkò e la Principessa
da LA STAMPA. 19 MARZO 2009
Massimo Gramellini, Sarkò e la principessa

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Da quando Sarkozy ha detto che si può governare la Francia anche senza aver letto «La principessa di Clèves», il romanzo storico e lievemente palloso di madame de La Fayette è assurto a simbolo della resistenza al nuovo potere, andando esaurito in tutte le librerie, così come la spilla «Io leggo La principessa di Clèves» che gli oppositori del presidente si appuntano sulla giacca, forse per potersi esimere dal fastidio di leggerlo.

Da noi la vita dell’oppositore è decisamente più comoda. Intanto il nostro padrone non ha mai stroncato un romanzo in vita sua: un po’ perché li pubblica e un po’ perché non li legge. Immaginate se per manifestare il dissenso nei suoi confronti dovessimo prendere in mano l’opera omnia dello scrittore sovietico Michail Aleksandrovic Solochov, compresi «Terre dissodate» e «Essi combatterono per la patria» in lingua originale e caratteri cirillici; basterebbe la spilla a farci venire il mal di testa. Qui per sentirci eroi della Resistenza è sufficiente fischiare un cross di Pirlo o sintonizzare la tv su Santoro: attività che richiedono un dispendio minimo di energie cerebrali.

Tornando agli sfortunati cugini francesi, resta da capire perché Sarkò ce l’abbia tanto con «La principessa di Clèves». Sfogliando la trama alla ricerca di indizi, si scopre che è la storia di una donna di corte dalla moralità così adamantina che, pur non amando suo marito, si rifiuta di tradirlo con l’uomo che ama persino dopo che lui è morto. Ma il Presidente può stare tranquillo. Non solo non ha letto «La principessa». Nonmassimo1.jpg l’ha neppure sposata.

Massimo Gramellini,Sarko e la principessaultima modifica: 2009-03-19T18:32:00+01:00da mangano1
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