Armando Torno, Da Pound a Del Noce, Lo stand diventa salotto

corriere 18 maggio 2009

C’è stata un’anti-fiera all’interno della Fiera del libro di Torino, il cui rappresentante più autentico è Nino Aragno. Ieri, allorchè Giuliano Vigini, presidente del premio Alassio (dedicato all’editoria), ha desiderato comunicargli la vittoria per il 2009, ha trovato questo signore di Cuneo- che ama il vino di alta qualità e i libri inattuali- nel consueto intrattenimento del suo stand-salotto, sui tre divani bianchi dai quali è passata la parte colta del Salone. Fa l’editore per passione e non crede alla cultura urlata,meno che mai ai ” casi” che sanno scrivere una sola opera. Aragno non ha presentato nemmeno un libro e non ha partecipato ad alcuna manifestazione della Fiera. Ha esposto le sue cose e ha conversato dal mattino alla sera con autori,critici, suggeritori ET SIMILIA. La sua inattualità è un vezzo e un bisogno. Si nota nei titoli: scoperti, ristampati, i tre volumi delle opere di PICO DELLA MIRANDOLA curati da GARIN durante l’ultima guerra, o gli scritti completi di WARBURG in italiano che anticipano l’edizione tedesca in corso. Ecco l’ARS POETICA di POUND, il JOURNAL del Gouncourt nella prima traduzione italiana ( sette tomi), ecco tutte le FAMILIARI di PETRARCA appena terminate, la raccolta di saggi di Cesare Segre DAI METODI AI TESTI o METAFORA E STORIA di Ezio Raimondi. Preziosità e testi utili. Ci sono poi chicche e riproposte da scoprire , cominciando dal saggio di Goffredo Fofi L’IMMIGRAZIONE MERIDIONALE A TORINO8 rifiutato da Einaudi, pubblicato da Feltrinelli, ora è qui aggiornato), per finire con Augusto Del Noce IL SUICIDIO DELLA RIVOLUZIONE. Si può proseguire anche con la VITA DI GIORDANO BRUNO di Spampanato o con le LEZIONI INGLESI di Carlo Dionisotti. Ma forse quel che è più interessante per il lettore onnivoro resta questo universo di libri veri che Aragno offre senza strillare. Anzi, comunicandoli con un fil di voce.