Attilio Mangano, ciao Ivan

Radio Popolare ha dato notizia della morte di Ivan Della Mea nel giornale di oggi (ore 13).

Da Wikipedia

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Ivan Della Mea, all’anagrafe Luigi (Lucca, 16 ottobre 1940 Milano, 14 giugno 2009), è stato un cantautore e scrittore italiano.

Biografiaà

E’ nato a Lucca il 16 ottobre 1940 ma si è trasferito in giovanissima età a Milano, divenendo un cantante e un autore milanese anche per la scelta linguistica (sue sono tra le più belle ballate contemporanee in dialetto milanese, come El me gatt (poi ripresa, tradotta in dialetto napoletano, da Daniele Sepe, Ringhera (dedicata in parte alla Strage di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974 Mio dio Teresa tu sei bella, [1]; La ballata dell’Ardizzone]). Protagonista della Nuova canzone politica italiana dagli anni ’60 e (sua tra le tante O cara moglie, pubblicata su 45 giri nel 1966), ha avuto per compagni di strada Fausto Amodei, Michele Straniero, Sandra Mantovani, Giovanna Daffini, Rudi Assuntino, Gualtiero Bertelli, Alfredo Bandelli, Paolo Pietrangeli, Giovanna Marini, Sandra e Mimmo Boninelli e gruppi come il Nuovo canzoniere milanese, il Canzoniere Pisano, il Nuovo Canzoniere Bresciano, gli E’Zezi di Pomigliano d’Arco, il Gruppo Padano di Piadena, I giorni Cantati, il Canzoniere Veneto, Peppino Marotto e i cantori di Orgosolo, Pino Masi e tanti altri.

Nel 1956 si iscrive al Partito Comunista Italiano. Prima di occuparsi di musica svolge vari lavori, operaio in una fabbrica elettromeccanica, barista, scaricatore, fattorino con bicicletta di una drogheria milanese, fattorino senza bicicletta al Calendario del Popolo di Giulio Trevisani, rivista mensile nella quale diventerà prima correttore di bozze poi redattore, redattore al giornale Stasera, revisore di collane periodiche della Mondadori (Gialli, Urania, Segretissimo) per le quali ha scritto alcuni racconti. Comincia a scrivere canzoni nel 1957; nel 1962 l’incontro con Gianni Bosio segna un momento importante nella sua vita di militante e di cantante.

All’1:30 del 14 giugno 2009 è morto inaspettatamente all’Ospedale San Paolo di Milano dove era stato ricoverato d’urgenza dopo un malore seguito a un lungo periodo di cattiva salute.


cara moglie

1965

Parole e musica di Ivan Della Mea

O cara moglie stasera ti prego,
di a mio figlio che vada a dormire
perchè le cose che io ho da dire
non sono cose che deve sentir.

Proprio stamane la sul lavoro,
con il sorriso del caposezione
mi è arrivata la liquidazione,
m’han licenziato senza pietà

E la ragione è perchè ho scioperato,
per la difesa dei nostri diritti,
per la difesa del mio sindacato,
del mio lavoro e della libertà

Quando la lotta è di tutti per tutti,
il tuo padrone vedrai cederà
se invece vince è perchè i crumiri
gli dan la forza che lui non ha.

Questo si è visto davanti ai cancelli,
noi si chiamava i compagni alla lotta,
quando il padrone fa un cenno, una mossa:
l’un dopo l’altro cominciano a entrare.

O cara moglie, dovevi vederli
venir avanti curvati e piegati;
e noi gridare: Crumiri, venduti!
e loro dritti senza guardar.

Quei poveretti facevano pena
ma dietro loro, là sul portone,
rideva allegro il porco padrone:
l’ho maledetto senza pietà

O cara moglie io prima ho sbagliato:
di a mio figlio che venga a sentire.
che ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà

che ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà

Attilio Mangano, ciao Ivanultima modifica: 2009-06-15T11:58:00+02:00da mangano1
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