Massimiliano Parente, La casta dei radical chic

L’intervista di Affari a Parente fa discutere. La lettera
Venerdí 14.05.2010
FORUM/ CREDI CHE L’ITALIA SIA CORROTTA DA SANREMO AL PREMIO STREGA O SEI OTTIMISTA?

Unknown-3.jpeg

L’INTERVISTA SCANDALO

Massimiliano Parente ad Affaritaliani.it: “Vi racconto la ‘casta dei radical chic’. E faccio i nomi”
“È come Nicola Lagioia che ultimamente si è scagliato contro Antonio Ricci dandogli del ‘fascista’, Lagioia rappresenta La Tristezza di un autore in cerca di visibilità e vuole brillare della luce riflessa di Ricci (…), come il neobigottismo di Gad Lerner sulle donnine svestite o nude”

“Sono consapevole che personaggi come Filippo La Porta o Antonio D’Orrico o Antonio Scurati o Alessandro Baricco saranno ricordati tra cinquanta, cento, duecento anni solo perché li ho nominati io”

“In Italia sono tutti preti, critici e non critici, i letterati soprattutto perché totalmente ignoranti dal punto di vista scientifico e intrisi di sovrastrutture metafisiche e pseudocultura romantica e cattolica. Dello Strega? Che cosa vuole che me ne fotta…”

Dai David di Donatello alla Biennale di Venezia, dal Premio Strega a Sanremo, fino ad arrivare all’Isola dei Famosi, passando per Annozero di Santoro: Massimiliano Parente ne La casta dei radicalchic in uscita per Newton Compton non risparmia nessuno e l’intervista che ha rilasciato ad Affaritaliani.it ha scatenato una polemica infinita, tra chi, più ottimista, non crede che l’Italia sia “ridotta così” e chi invece cavalca le certezze dello scrittore toscano desiderando di “fuggire quanto prima all’estero”.

Affaritaliani.it pubblica integralmente l’intervento di un lettore. Leggilo

Ciao, Massimiliano Parente,

ho letto ieri su Affaritaliani la tua intervista.

Non so, magari sei solo un mitomane, una persona che capovolge la rappresentazione rispetto alla realtà, e che quando denuncia i difetti e le aberrazioni di ciò che lo circonda manifesta invece davanti a noi solo la propria immagine di bugiardo. Un mitomane in gamba, perché le tue descrizioni del “reale” sono accurate e verisimili oltre che caustiche, ma non un originale visto che c’è un sacco di gente che usa l’effetto scoop per fini pubblicitari. Siamo ormai pieni di bugiardi professionisti che creano delle bufale e ci costruiscono sopra la propria immagine e conseguente fortuna, o addirittura le vendono alle aziende. Mi piacerebbe tanto che tu fossi un bugiardo, Massimiliano, perché potrei continuare a pensare che in questo paese esiste un gruppo di persone che usa i talenti ricevuti dal Padreterno per aiutarci tutti a riflettere sulla realtà, a capire meglio dove siamo e come stiamo, a vedere dove stiamo andando. Se tu fossi solo un rancoroso alla ricerca di vendetta per un libro non pubblicato, la tua denuncia sarebbe in realtà una lode ai meccanismi di selezione che allontanano i non idonei dalla categoria degli scrittori e degli intellettuali, ed una prova del loro corretto funzionamento. Sarebbe bello: in un momento in cui la classe dirigente di questo paese dimostra ancora una volta di perdersi in beghe interne e non essere in grado di proporre alternative o soluzioni, nonostante il fiume di cacca che turbina sempre più tumultuoso sotto il ponte traballante su cui siamo praticamente fermi da anni, il ruolo degli intellettuali è ancora più importante. Tutti i movimenti di cambiamento sociale ed economico sono partiti da una base ideologica, elaborata nelle aule, sui libri e sulle pagine dei giornali, prima di arrivare nelle piazze, nelle segreterie o nelle cellule dei partiti. Forse ce ne siamo dimenticati, ma la spinta al cambiamento arriva sempre da stimoli che stanno all’esterno del “sistema”. E senza cambiamento, con un peso crescente sul ponticello, siamo davanti ad un finale prevedibile.

Poi guardo, leggo, ascolto, e percepisco il nulla.

Saviano è il nulla. C’è qualcuno che seriamente prima di leggere Gomorra non aveva idea dell’impatto sociale e del potere ha la malavita organizzata in buona parte del nostro paese? Ci sono state nuove leggi dopo la pubblicazione di Gomorra? La vita nelle zone degradate del napoletano e del casertano è migliorata dopo la pubblicazione di Gomorra?

Pansa è il nulla. Abbiamo aperto un dibattito sulla guerra civile tra il 1943 ed il 1945? Stiamo davvero spiegando nelle scuole che cosa è successo in quel periodo? Siamo in grado di dire pubblicamente che Piazzale Loreto è una vergogna internazionale? Possiamo pensare che il 25 Aprile sia una ricorrenza a cui possono partecipare tutti quelli che sono sopravvissuti alla guerra, e non solo quelli di una parte?

Augias e Oddifreddi sono il nulla. Le loro valutazioni sul cristianesimo in un momento di contrasti come questo, dove per la religione si ammazza ancora in buona parte del mondo, equivalgono ad analizzare e curare con l’agopuntura un foruncolo sul sedere di un malato di lebbra. Eppure, sono i primi nelle classifiche e nelle recensioni della cosiddetta “saggistica”, quella che teoricamente dovrebbe accogliere gli elementi intellettuali di spicco e le spinte più forti.

Oltre al nulla, al top delle classifiche ci sono anche i tifosi, ed esattamente come negli stadi il loro è quasi sempre tifo “contro” e non tifo a favore della propria squadra: è una scelta di marketing. Molto più facile e vende assai meglio, perché si presta al sarcasmo ed all’ironia che alleggeriscono alla lettura, mentre quello a favore corre il rischio di sconfinare nella noia della celebrazione.

L’unica eccezione è forse Severgnini, lui può tifare a favore perchè storicamente gli interisti amano al punto di superare qualsiasi mattone possibile, sia che gli arrivi sullo stomaco, sia che gli caschi sulla testa. Il fiume di parole che mi avvolge, che sale dalla carta e dai giornali, è con pochissime eccezioni un vapore tiepido privo di dignità e di contenuto, e quindi mi sto convincendo che tra un saggio scritto da un intellettuale/scrittore italiano e l’Isola dei Famosi della Ventura non ci sia nessuna differenza. Sono entrambi prodotti in provetta con format predefiniti, e l’unica differenza tra loro sta nel target a cui si rivolgono. Massimiliano, se hai ragione siamo veramente nella cacca già da adesso, anche prima che caschi il ponte. Politica, Magistratura, Informazione ed Intellettuali si sono uniti in un’ unica pastella collosa, fatta di relazioni incrociate, di favori e non belligeranze, di tutele e di recinti, di mafia ed omertà, il cui prodotto finale è un pasticcio che non ha sostanza e che quindi non è in grado di nutrire e far crescere. Solo un po’ di zucchero e di coloranti, tanto per renderlo interessante e per differenziare il prodotto, e molto inerte per riempirti lo stomaco e per far salire il peso sulla bilancia prima di pagare il conto, perché questa gente, direttamente o indirettamente, ci costa un sacco di soldi. L’unico movimento possibile che questa roba può stimolare, è una nota biologica metamorfosi, comune a buona parte del regno animale. E o ti abitui, modificando il tuo organismo, o espelli e continui ad avere fame. Una volta potevamo sperare nel Tornitore Brambilla e nella Signora Maria, ma adesso che gli operai sono praticamente estinti e che le casalinghe non possono sopravvivere senza un altro lavoro nel nuovo tessuto economico e sociale del nostro paese, non so quale altra nuova forza possa darci una mano. Se sai qualcosa, facci sapere. Intanto, mi leggo con attenzione il tuo libro.

Ciao e grazie.

Marco

Massimiliano Parente, La casta dei radical chicultima modifica: 2010-05-14T17:18:16+02:00da mangano1
Reposta per primo quest’articolo