Aldo Torchiaro,SINISTRA, FIGURANTI E REGINETTE

SINISTRA, FIGURANTI E REGINETTE

• da L’Opinione del 25 maggio 2010

di Aldo Torchiaro
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Voleva fare un partito organizzato almeno come una bocciofila, Pierluigi Bersani, e dagli e dagli ci sta riuscendo. “Vai a farti fottere!”, gridava l’altro giorno D’Alema a un giornalista non allineato. E adesso lui, il segretario della Bocciofila: “La Gelmini rompe i coglioni!”, grida ai suoi, che di pancia applaudono. C’è chi pensa che stia emergendo così qualcosa della natura più profonda della sinistra italiana, che ha nel suo dna qualcosa di incorregibilmente misogino.
Le donne della sinistra d’altronde si dividono, a proposito dell’infelice sortita con cui il segretario del Pd ha epitetato la titolare della Pubblica Istruzione, colpevole di lavorare ad una riforma importante. II pensiero va diretto alle tante operazioni di facciata che il Pd di Veltroni e di Bersani ha messo teatralmente in piedi. La candidatura della Marianna Madia, giovane ed attraente ricercatrice universitaria, divenne il simbolo della campagna delle antiveline lanciata dall’allora segretario Walter. Sceglieva volti e attribuiva significati, quasi in un copione felliniano, e quello della Madia fece discutere non poco: “Non so molto di politica, ma sono qui per imparare”, avrebbe poi detto al primo giorno da parlamentare. E’  l’astro nascente, il simbolo della nuova generazione della sinistra impegnata iniziò il giorno stesso a barcollare. Reginette per una notte, come al gran ballo dei filmoni americani cui il segretario W. sembrava ispirarsi.
Venne poi l’era di Deborah Serracchiani. Altra giovane che aveva calcato con successo le aule universitarie, ed aveva dovuto fare fagotto dalla capitale per trasferirsi nell’operoso Friuli. Eccola incoronata come nuovo simbolo, e chi la vuole portavoce, chi la vuole segretario, le quotazioni Serracchiani giocano al rialzo per settimane. Poi, tutto si sgonfia com’era nato. Si arriva al congresso dove si confrontano i maggiorenti di sempre, D’Alema contro Veltroni, Fassino tra i due, Marini con il primo e Franceschini con il secondo. Alla formazione della segreteria, tutti i maschietti passano davanti alle femminucce. E il Pd sembra essersi negli ultimi dodici mesi liberato di fardelli quali linda Lanzillotta, andata con Api di Rutelli, la Binetti recapitata all’Udc, la bella pasionaria dei diritti civili, Cinzia Dato, esclusa dal partito. Chi ricorda Luciana Sbarbati? La travolgente segretaria dei Repubblicani Europei, protoulivista, viene tenuta a distanza di sicurezza dal Pd. Lo stesso partito che alle ultime regionali ha fatto mancare l’entusiasmo e la solidità del suo voto militante in due occasioni: in Piemonte per Mercedes Bresso e nel Lazio per Emma Bonino. Niente di strano, dicono gli analisti, che segnalano di vedere nel Pd “Un partito maschilizzato nei comportamenti e nella pratica politica, machista culturalmente, rispetto al centrodestra”. Dalle timide, quasi forzose prese di posizione rispetto al caso Gelmini, si evince molto dell’autentica natura dei “Democratici”.
“Le donne di sinistra risentono di fortissimi condizionamenti ideologici. Invece le donne di destra non sono prigioniere di quelle gabbie…insomma a destra ci si scandalizza meno se si va al potere con cinque figli o si decide di diventare madri senza un padre”, spiega Flavia Perina, direttore del Secolo d’Italia.
Angelica Stramazzi, Generazione Italia, si occupa di diritti delle donne e di percezione pubblica del potere al femminile. Non ha dubbi, quando si parla del ruolo che si stanno conquistando, nell’ascriverne l’ascesa come possibile solo a destra.
“La ribellione è possibile se parte da noi donne. Concordo con Annalisa Terranova che sul Secolo di giovedì scorso ricorda come gli stereotipi legati al mondo femminile siano difficili da cancellare anche per la sinistra. Dalla mammina precisina dei Mulino bianco fino alla fiction I Cesaroni, dove le attrici sono sempre rappresentate mentre svolgono i classici lavori domestici e mai leggendo un libro. Riflettiamo su questa situazione”. C’è un libro che tenta di fare le pulci ai politici e alla loro visione machista: “Sii bella e stai zitta”, il titolo dice tutto, è l’opera di Michela Marzano, una filosofa che denuncia tutte le offese e discriminazioni che subiscono le donne italiane che fanno politica. Non è l’unico titolo in libreria: in questi ultimi anni è un fiorire di testi che denunciano e mettono a nudo il maschilismo italiano, e sfatano il mito che vorrebbero l’Italia tra i paesi occidentali più evoluti nella questione di genere.
Mercoledì l’Unione Donne Italiane organizza un convegno proprio sull’argomento con Pina Nuzzo, Daniela Brancati, Anna Maria Testa. Forse sarà un’occasione per puntare il dito contro le cattive abitudini che caratterizzano la Bocciofila. L’Udi è di sinistra, lamenterà qualcuno. Ma l’incontro è stato voluto e patrocinato da Mara Carfagna. La differenza quando si parla di conquiste delle donne di destra sta in queste piccole grandi cose.

Aldo Torchiaro,SINISTRA, FIGURANTI E REGINETTEultima modifica: 2010-05-26T14:35:52+02:00da mangano1
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