VOGLIAMO LA PACE
di Laura Tussi
Qualsiasi guerra è un crimine contro l’umanità e devono cessare le guerre imperialiste in Libia e in Afganistan. L’umanità necessita della smilitarizzazione dei conflitti, del disarmo, della pace ed è necessaria l’accoglienza e l’assistenza di tutti i profughi e i migranti, vittime della guerra. Auspichiamo un movimento di protesta dei popoli contro la barbarie per contestare, con l’affissione delle bandiere di pace e con manifestazioni nonviolente, tutte le guerre, sia civili sia le cosiddette guerre ipocritamente definite umanitarie o di legittima difesa.
Il movimento in favore della pace deve nascere, come è accaduto in passato, da un sentimento laico condiviso di valori e di credi in cui si rispecchia il pacifismo, l’azione nonviolenta, in una presa di coscienza e di posizione collettiva, ma soprattutto a partire da ogni singolo individuo. L’idea di Pace deve investire la coscienza di ognuno di noi, di ogni essere umano, donne e uomini, in quanto attori e costruttori nel quotidiano e nel presente di contesti di dialogo.
Il valore del sentimento globale e mondiale di pace consiste, in primis, nell’osservare e constatare che ogni soggetto singolo, ogni individuo è ontologicamente promotore di pace, in quanto essere pensante e comunicativo e raziocinante: la pace negli affetti, il confronto costruttivo nelle relazioni, l’interscambio positivo negli ambiti di lavoro, nelle istituzioni, nella scuola…insomma nell’attualità del vivere ordinario e di ogni giorno. Passo per passo, momento per momento, ogni persona per la pace diviene creatrice di accordo e conciliazione, fautrice di bene e portatrice intrinseca di valore. Un valore universale e umano che viene calpestato dalle prepotenti decisioni governative, dettate dalle più bieche ragioni di stato di qualche “presidente di governo”, sospinto da volontà estremamente nazionaliste, da manovre imperialiste miranti a conservare, in una logica schiacciante e capitalistica, il potere sul mondo.
Il “Dio petrolio” funge da pretesto per queste manovre belliche di menti votate alla follia, ottenebrate dall’arrivismo più esasperato, a scapito delle vite umane e della dignità dell’umanità.
Abbiamo assistito a bombardamenti ed evoluzioni belliche, meglio considerabili come messe in scena di conflitto tra i grandi della terra, che alla fine si spartiscono “il bottino”, dietro occulte connivenze, a scapito del popolo sottomesso, senza considerazione per il valore dell’umanità e per l’integrità della stessa.
L’età contemporanea, l’era planetaria attuale, esige la risoluzione di esigenze e problematiche ben più pressanti delle guerre, che non coincidono con politiche distruttive ed omicide antiumanitarie, o con lo sterminio e sottomissione di un nemico considerato negativo ed inferiore perché “altro” e “diverso” dal modello di un Occidente supposto emancipato,e presunto essere aperto al progresso.
Le questioni pressanti da risolvere e i gravi problemi planetari sono ben altri rispetto alle spietate logiche belliche vendicative, intrise di orgoglio e superbia nazionalista: dalla grave situazione di degrado ambientale del pianeta, alla ricerca di energie alternative, alla risoluzione della fame nel mondo. La globalizzazione economica viene perseguita a tutti i costi, anche con mezzi illegittimi, ma possiede una crepa incolmabile: la crescita della coscienza dell’umanità intera.
La pace è condivisione di idee, di valori, di opinioni con il fratello, amico e compagno è confronto e costruzione di progetti e speranze, di gioie e dolori, di successi e delusioni, è portare gli uni il peso degli “altri” tramite la tenerezza della dedizione, del dono. La pace è futuro e sarà promotore ed attore di pace chi gioiosamente raggiungerà la meta della condivisione di ogni alterità e diversità nell’altro da noi. Non costruiremo pace se non siamo in grado di trovarci ricchi e importanti gli uni per gli altri, nelle nostre reciproche ed imprescindibili differenze.