Aldo Giannuli, Governo siamo al naufragio, che si fa?

Governo, siamo al naufragio. Che si fa?

“Caro Silvio, come ti capisco:
sic transit gloria Mundi!”
tuo Muhammar

Il “ridotto alpino” del cavaliere è abortito sul nascere. Lui ci ha provato: una manovra dilatoria per prendere tempo e Napolitano lo aveva lasciato fare, ma la bocciature irrevocabile, dura al di là di ogni previsione è arrivata martedì mattina: quel 575 di spread era un perentorio “Sparisci!” che non ammetteva repliche. Una impennata di 80 punti di spread in un solo giorno è una cosa senza precedenti.
Solo che siamo ridotti in braghe di tela come peggio non poteva andare. Iniziamo dall’inventario dei danni:
1- pur di abbreviare l’agonia e togliere davanti il Cavaliere siamo costretti ad ingoiare –e senza neppure discutere- una manovra ignobile e, peggio, ancora, inutile, che tartasserà i ceti popolari ed impoverirà lo Stato senza risolvere nulla;

2- probabilmente andremo al governo di unità nazionale -o qualcosa del genere- e al momento il candidato più quotato è Mario Monti: se tempo fa avessimo dovuto stabilire chi era il meno intelligente fra lui e Padoa Schioppa avremmo tirato la moneta in aria e la moneta sarebbe restata in aria.  E’ un vecchio arnese di quelli che hanno tenuto a battesimo questa moneta scombinata che oggi è una prigione senza scampo e non ci vuol molto ad immaginare quali saranno le cose che farà. Serve un uomo con idee fresche, che escogiti soluzioni nuove. Ce lo abbiamo: Mario Monti. E sai che sforzo!

3- Il guaio è che l’Italia è in una condizione di debolezza tale che ci tocca sorbirci il governo di transizione (che si immagina orrendo, con pezzi di Pdl, terzo polo, Pd, “tecnici” di chiara fama ecc.
L’alternativa sarebbero le elezioni subito, in astratto la più corretta da un punto di vista democratico. Ma in concreto questo significherebbe prestare ulteriormente il fianco all’attacco speculativo internazionale pagando prezzi insostenibili, inoltre significherebbe andarci con questa porcheria di legge elettorale e con questi schieramenti, quindi consentendo a Berlusconi di mantenere compatto il suo gregge, anche se probabilmente per essere sconfitto. Tutto sommato mi pare che il gioco non valga la candela. Certamente, non è detto nè che la manovra speculativa rallenti nè che questo intruglio di maggioranza faccia una legge elettorale appena più decente ma almeno ci si può provare.

Dobbiamo convincerci di una cosa: aver cacciato il Cavaliere non significa che domani i nostri bond torneranno a fiorire e lo spread dimezzerà (magari!): l’attacco della speculazione (siamo più precisi: degli hedge fund inglesi ed americani e delle grandi banche di Wall Street) è all’Italia per affondare definitivamente l’Euro e questo, Berlusconi o non Berlusconi, continuerà, infatti adesso iniziano ad attaccare la Francia. Diciamo che l’uscita di scena del Cavaliere elimina un punto di debolezza e può spingere i nostri partner europei a fare di più per l’Italia. E questo non è di poco conto, anche se la battaglia continua e non è detto che ce la facciamo.

Ora dobbiamo evitare il default che, peraltro, comporterebbe l’affondamento dell’Euro. Beninteso: sono sempre stato convinto che l’Euro fosse un progetto sbagliato e sono convinto che, usciti dalla tempesta, occorrerà ripensare tutta la cosa, ma adesso un affondamento della moneta comune avrebbe effetti devastanti per tutta l’Europa in generale e per i paesi deboli (Italia e Grecia in testa) in particolare. Siamo chiari: se qui salta tutto rischiamo da due ai quattro milioni di disoccupati in più solo in Italia.
Allora adesso è importante raffreddare la situazione ed uscirne con una politica di “riduzione del danno”.

Gli appelli a dare “oro alla patria” sottoscrivendo Bot e Cct mi pare che lascino il tempo che trovano (ed in questo, sono d’accordo persino con Zingales S24 10.11.11), però si potrebbe fare una cosa un po’ più sensata: emettere titoli speciali garantiti da parte della riserva aurea e da beni demaniali, per cui, in caso di default il risparmiatore entrerebbe in possesso di questi beni. Questo dovrebbe dare una certezza di rimborso che, in tempi di forte insicurezza, dovrebbe invogliare i risparmiatori in cerca non di forti ricavi, quanto di sicurezza di non perdere il proprio capitale. In cambio di questa sicurezza, lo Stato corrisponderebbe un interesse molto basso (l’1% circa). Oltre che diminuire la pressione sui titoli a breve e medio breve (che sono il vero punto debole della situazione) questo avrebbe il vantaggio di evitare una vendita a rotta di collo di tutti i beni demaniali da dismettere, in un periodo di stretta nel quale si tratterebbe solo di una svendita.

Si potrebbe operare con titoli speciali a basso tasso di interesse imposti forzosamente ad una serie di categorie come manager, parlamentari, magistrati, ecc, per parte delle liquidazioni superiori ai 50.000 euro  o come forma di patrimoniale.
Qui si tratta di “spalmare” il danno cercando di risparmiare i redditi più deboli.
Saprà fare questo il governo Monti? Ne dubito molto seriamente, ma, cerchiamo di premere in questo senso e stiamo a vedere. che succede.

Aldo Giannuli

Aldo Giannuli, Governo siamo al naufragio, che si fa?ultima modifica: 2011-11-13T16:20:00+01:00da mangano1
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