Luca Gallesi,2018, Ss nello spazio Se sulla fantascienza sventola la svastica

2018, Ss nello spazio Se sulla fantascienza sventola la svastica

Dopo sei anni di lavorazione esce Iron Sky, già presentato a Berlino. I fan hanno contribuito a suon di dollari e fornendo idee e consigli
di Luca Gallesi – 05 aprile 2012,

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Se in Italia ci siamo accontentati dei Fascisti su Marte di Corrado Guzzanti, il mondo sta invece aspettando i «Nazisti sulla Luna» per ingaggiare quella che promette di essere la più grande guerra stellare.

Stiamo parlando di Iron Sky, una pellicola indipendente del regista finlandese Timo Vuorensola, presentata con grande successo al Festival di Berlino, da oggi sugli schermi, per ora solo scandinavi e tedeschi, ma ben presto su quelli di molti altri Paesi.

La storia è semplice: nel 1945, mentre in Europa Berlino brucia, tra i ghiacci eterni dell’Antartide i nazisti sopravvissuti si imbarcano su potentissimi razzi spaziali per dare il via alla colonizzazione della Luna. Si insediano sull’altra faccia del satellite, quella dark side of the moon dove per più settant’anni preparano la riscossa, progettando e costruendo Zeppelin interplanetari e astronavi a forma di svastica. L’«ora X» scatta prima del previsto quando, nel 2018, una spedizione statunitense raggiunge la parte oscura della Luna e uno degli astronauti (Christopher Kirby) viene catturato: il cattivissimo Führer lunare (Udo Kier) decide allora di invadere la Terra.

Per tutto il film riecheggiano citazioni da Mars Attacks! a Inglourious Basterds ,

con due azzeccatissimi ufficiali nazisti (Götz Otto e Julia Dietze) che, al confronto, fanno impallidire quelli tarantiniani, mentre la Presidenza USA supera in cinismo quella di Sesso e Potere : «Se un Presidente dichiara guerra durante il primo mandato, la sua rielezione è sicura!».

I primi cinque minuti riassumono l’umorismo nero che permea tutto il film: un astronauta che sembra la copia in carne e ossa del cartone animato di Pianeta 51 , appena arrivato sulla Luna srotola, invece della bandiera USA, due striscioni elettorali che invitano a rivotare nel 2018 la Presidente donna in carica (Stephanie Paul). Ma non facciamo in tempo a sorridere che l’astronauta viene giustiziato con un colpo di Luger da un naziastronauta che viaggia in sidecar e indossa il classico elmetto tedesco. Commedia ironica e film d’azione, storia ucronica e saga fantascientifica, Iron Sky è una coproduzione finlandese (per il 56%), tedesca e australiana, che dimostra come non sia sempre necessario il budget milionario di Hollywood, ma, se si hanno le idee, ci si può arrangiare con meno soldi. E qui, l’idea centrale è stata quella di coinvolgere il popolo della Rete che per ben sei anni – tanto è durata la realizzazione della pellicola – ha arricchito, finanziato e contribuito a realizzare un film davvero originale. I fan hanno elargito denaro acquistando quote di almeno 1000 dollari, dato idee, fornito ricostruzioni in 3D e hanno anche partecipato ai dialoghi dell’armata terrestre contro i nazisti seleniti registrando ordini militari nella propria lingua originale. Ovviamente, la lista dei credits è di una lunghezza impressionante, ma rende perfettamente l’idea di un progetto nato dal basso, costruito da una comunità di appassionati e portato a termine con una eleganza e originalità decisamente europee.

Una fotografia impeccabile, la straordinaria colonna sonora di Laibach e soprattutto una maniacale attenzione nel ricostruire l’atmosfera della Germania hitleriana e i toni dei film di fantascienza degli anni Cinquanta fanno di Iron Sky la pellicola più riuscita del filone fanta-nazi, che pure ha recentemente realizzato prodotti più che dignitosi, come il film di culto svedese Dead Snow , dove zombie nazisti morti nei pressi di Narvik si cibano dei ragazzotti viziati che li hanno disturbati, e il britannico Outpost , in cui dei mercenari moderni si trovano a combattere, nella ex-Jugoslavia, contro le SS rianimate e trasformate in guerrieri invincibili dal solito scienziato pazzo.

Insomma, niente a che vedere con B-Movie della Troma come Surf Nazi must Die.

Piuttosto una rielaborazione artigianale di Guerre Stellari, con cui Iron Sky ha tra l’altro in comune l’attenzione estrema al merchandising, già disponibile sul web, dove si possono acquistare magliette, oggetti vari e persino una serie a fumetti che, questa volta, segue e non precede la realizzazione del film.

Luca Gallesi,2018, Ss nello spazio Se sulla fantascienza sventola la svasticaultima modifica: 2012-04-07T15:19:17+02:00da mangano1
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