Roberto Cotroneo, Il digitale e la memoria del mondo

da L’UNITA’ 26 gennaio 2009
(Undicietrenta di Roberto Cotroneo)
il digitale e la memoria del mondo in pericolo
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La British Library ci proverà, ma sarà un’impresa complicata. Tenterà di
salvare siti web, mail, epistolari in formato digitale ed elettronico dal nulla a
cui sono destinate. È un problema serissimo, forse uno dei più grandi che
abbiamo di fronte nei prossimi vent’anni, assieme al clima. Ma la miopia e
una certa indifferenza tendono a sottovalutare un fatto, che buona parte dei
documenti, delle storie, delle immagini che si producono nel mondo da roberto.jpg
almeno cinque anni a questa parte sono in formato digitale. E si perderanno.
Avremo archivi e documenti di ogni genere degli ultimi duemila anni, e poco
o niente dei prossimi. L’effetto è strano, perché l’idea è sempra stata un’altra:
che sarebbe accaduto il contrario.

Ovvero, man mano che si avanzava negli anni, era più facile archiviare,
tenere e conservare, rispetto invece a epoche lontane come il medioevo, o
addirittura il mondo antico. Abbiamo sempre rimpianto tutte le opere di cui
conosciamo l’esistenza, ma che dalla Grecia, da Roma e dall’Oriente non
sono arrivate fino a noi. Sappiamo assai bene che i tre quarti della filosofia greca sono andati perduti. Come sono andati perduti documenti civili, sociali
e politici che ci avrebbero detto molto di epoche storiche lontane.

Poi il tempo, le leggi, l’attenzione hanno fatto sì che le biblioteche
cominciassero a riempirsi di tutto quanto era pubblicato, e gli archivi
prendessero a conservare ogni documento, importante, e meno importante.
Ora c’è il nodo digitale, che giusto un’istituzione come la British Library
poteva intuire. Tutto quello che ha circolato su internet negli ultimi tempi è
andato perduto. Ma entro poco non ci sarà quasi più nulla in cartaceo, e sarà
tutto in digitale. Ne sanno qualcosa tutti quelli che scattano foto in digitale con
il dubbio che forse i loro figli non rusciranno a vederle.

Perché i formati cambiano, come cambiano i supporti. C’è una memoria del
mondo in pericolo, e una sostanziale indifferenza a questa cosa. Se non si
riuscirà a trovare una soluzione accettabile, i prossimi anni rischieranno di
non lasciare tracce, come fossimo una civiltà antica su cui ci sono pochi
documenti e poche informazioni. Paradossale vero?

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Roberto Cotroneo, Il digitale e la memoria del mondoultima modifica: 2009-01-26T19:35:00+01:00da mangano1
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